Cisco, Alberto Cottica, Giovanni Rubbiani: senza sforzarci di essere quello che non siamo
C’è anche una bella rotellina da telefono analogico nel logo del nuovo di Dinosauri, disco che vede i tre ex compagni nei Modena City Ramblers Cisco, Alberto Cottica e Giovanni Rubbiani di nuovo insieme. La chiave dell’album è una revisione del passato, a volte con nostalgia, spesso con ironia, ma soprattutto con larghe dosi di folk acustico (qui la recensione). Cisco ha risposto a qualche domanda che gli abbiamo rivolto.
Domanda ovvia per partire: che cosa vi ha riportati a lavorare insieme dopo tutti questi anni?
Questa è una risposta facile , prima di tutto l’amicizia che ci lega e poi la voglia di raccontare e raccontarsi. Ci siamo chiesti spesso se non fosse stato il caso di trovare un modo giusto, ironico, e non celebrativo, di raccontare la nostra storia e il nostro percorso musicale e umano e alla fine abbiamo deciso di scrivere una decina di canzoni e registrare questo disco.
Nel farlo ci siamo resi conto di quanto tutto fosse cambiato e di come noi siamo cambiati e in buona parte, non siamo stati in grado di seguire tutti questi cambiamenti e alla fine siamo risultati essere dei veri e propri dinosauri!
Avete optato per sonorità per lo più molto “moderate” e acustiche: che cosa vi ha spinto a questa scelta?
E’ stata una scelta precisa e voluta. Ci siamo chiesti che cosa avemmo voluto suonare oggi se fossimo rimasti ancora nei MCR e la risposta è stata che avremmo voluto suonare il folk nel modo più acustico, genuino e puro possibile. Senza sovrastrutture o artifici tecnologici: quattro persone che si ritrovano a suonare insieme in amicizia, come possono e come sanno fare con tutti i loro limiti, per il puro gusto di farlo con il suono dei nostri tempi e dei nostri anni, senza sforzarsi di cercare di essere quello che non siamo.
Siamo folk , siamo antichi , siamo dinosauri ma crediamo anche che in un mondo pieno di musica di sottofondo, rumore, caos, che corre sempre più veloce, un suono puro, folk, antico, si distingua almeno per originalità di proposta.
C’è uno sguardo a volte ironico e a volte nostalgico in molte canzoni de “I Dinosauri”: vorrei capire se vi siete ufficialmente iscritti al club del “si stava meglio quando si stava peggio” oppure se siano espedienti narrativi utili alle canzoni…
Mi rendo conto che potrebbe essere letta come dici tu, ma ti garantisco che nessuno di noi tre si iscriverebbe mai a un club di nostalgici di nessuna era passata. Ma crediamo che sia importante anche la narrazione, il raccontare quello che si è vissuto, per chi non c’era e per chi come noi l’ha vissuto e ne ha un ricordo lontano. Per capire meglio cosa siamo diventati oggi o cosa potremo diventare domani.
Io personalmente non mi ricordo nemmeno com’era quando non avevo internet. Mi chiedo come cavolo facevamo ??? Eppure si faceva, magari male ma si faceva. Abbiamo cercato di usare appositamente tanta ironia in quello che abbiamo scritto, a volte riuscendoci e a volte no ma non volevamo apparire nostalgici di un mondo che non c’è più e non tornerà.
Cisco: si sono fatte cazzate o cose egregie?
Come nasce “Figurine”? E non è curioso “celebrare” in qualche modo un periodo non poi così trionfale, come quello degli anni Novanta?
Guarda dipende dai punti di vista. Personalmente credo che gli anni Novanta siano stati anni intensi, dove il cambiamento era lì a portata di mano, dove chi più chi meno si è messo in gioco e ci ha provato. Poi si è vinto? Si è perso? Si sono fatte cazzate, o si sono fatte cose egregie? Non lo so, forse poco importa ma personalmente penso che l’importante sia stato averci provato e essersi messi in gioco.
Poi sottolineo che Figurine non celebra affatto quel periodo anzi lo dissacra in maniera anche evidente! Infine vogliamo paragonare gli anni Novanta con la prima decade del nuovo millenio??? Mammamia !
Puoi raccontare la strumentazione principale che avete utilizzato per suonare in questo disco?
Non capisco bene la domanda? Se si intende le strumentazioni dello studio non ti so dire, non ne ho la minima idea, perché per me un mixer è un mixer e un microfono è un microfono e un programma di un computer è solo un programma. Se invece intendi la strumentazione personale ti dico che è un disco molto semplice, suonato in maniera folk con strumenti acustici senza fronzoli o effetti strani.
Quindi una chitarra acustica, una fisarmonica, un bodhran che, per chi non lo sapesse è un tamburo popolare irlandese, un bouzouki, e una uillian pipe conosciuta anche come una cornamusa irlandese. Qualche percussione e poco altro.
Chi è o chi sono gli artisti indipendenti italiani che stimate di più in questo momento e perché?
Non conosco molti artisti indipendenti, io sono ancora legato ai dinosauri della nostra epoca. Quelli piu recenti che mi dicono qualcosa sono Filippo Andreani, I Giuradei, Zen Circus, poi torno alla mia era i CSI, gli Africa, Vinicio Capossela, e poco altro.