Clio and Maurice pubblicano Fragile, il loro ep d’esordio. Duo impossibile formato soltanto da voce e violino, Clio Colombo e Martin Nicastro (dei Pashmak) fondono diverse influenze nel minimalismo della loro formazione atipica.
“Fragile è stato scritto e registrato nell’arco di quasi due anni e rappresenta diversi momenti della nostra vita e del nostro percorso musicale. Il filo conduttore è quello di emozioni e identità fragili, a partire dal punto di rottura per arrivare alla presa di coscienza di un’inevitabile incompletezza“.
Clio and Maurice traccia per traccia
La partenza è affidata a Friend ed è particolarmente avvolgente: quasi un crescendo orchestrale punteggiato, dal punto di vista ritmico, da un beat delicato ma deciso.
Molto melodica e più etera Faithfully, che cresce piano soprattutto dal punto di vista vocale, con atmosfere che si possono definire cinematografiche.
Dolce, ma molto misteriosa, ecco poi la title track Fragile, le cui iterazioni finali servono a tessere una trama molto fitta di sensazioni.
Minimalista ma potente, Lost procede su strade poco battute, con un ritmo cadenzato e con la voce libera di salire quando e quanto opportuno.
I violini cesellano con sottigliezza il background sonoro di Stay, canzone da tre minuti che non ha proprio o non soltanto connotati pop, ma anche un certo senso del dramma crescente.
La chiusa è affidata a Blue, che mette voce e violino faccia a faccia, per un altro brano che di morbida ha soprattutto l’apparenza, mentre piccole lotte sonore intestine si combattono sotto i nostri occhi.
Disco pregevole ed esordio originale, questo Fragile rappresenta un’ottima base di partenza per Clio and Maurice. Perché è del tutto evidente che questa formula, per quanto singolare, abbia le capacità per creare tutto un immaginario di notevole potenza e bellezza.