DISCO è il primo full length di cmqmartina. Vent’anni e un’attitudine elettronica in cui sonorità techno, impreziosite dalla ricerca sonora di Matteo Brioschi, incontrano un cantautorato espresso in italiano elegante (non sempre).
L’album arriva dopo il felice esordio con lasciami andare!, brano entrato nelle playlist IndieItalia, Viral 50 – Italia e ScuolaIndie di Spotify e video Just Discovered per MTV New Generation, il singolo carne per cani, che ha accompagnato un lungo primo tour autunnale nei club in apertura ai rovere, lago blu e l’esatto momento.
“Mi è sempre piaciuto credere che le cose che accadono non lo fanno per caso. Che il destino, per quanto le scelte contribuiscano a crearlo, appartiene a tutti da sempre. E ci si può provare, nel tempo, a cercare di fare qualcosa di diverso, di più facile o che piace agli altri, ma la verità è che non puoi sfuggirgli mai.
Anche perché poi stai di merda: ho capito che queste canzoni, per quanto non lo volessi, sono il mio unico modo per affacciarmi alla finestra al di fuori di me. Questo disco è la mia casa e dentro ci sono le cose che contano, le cose di sempre. Soprattutto le mie persone: chi ho amato, chi ho odiato, chi mi ha spezzato il cuore e chi lo ha ricomposto mi è entrato dentro ed è diventato canzone. Mia nonna canta sempre “La senti questa voce? Chi canta è il mio cuore”, e ha tanta ragione.”
cmqmartina traccia per traccia
“Alza sta cazzo di radio” è il garbato invito che arriva da Intro, un pezzo techno a pieno titolo, messo lì per far muovere i deretani già dai primi passi.
Un po’ più intima l’atmosfera de Le cose che contano, che pur pompata da bassi piuttosto insistenti, mette in rilievo che “si può ricordare/anche se fa male”.
“Odieremo il ricordo/e ricorderemo l’odio”: si parla di memoria anche nella più energica l’esatto momento, che carbura a dovere e su ritmi alti. Curiosa la censura a fasi alterne su un espletivo “cazzo”.
Per dire c’è poca censura sulle fasi iniziali di i wanna be your dancing queen, che cita gli Abba (ma che ne sa Martina degli Abba?) e corre veloce.
Non c’è mai un momento di pausa nel disco: ecco già carne per cani, uno dei, boh, venti singoli del disco, che rimbalza forte con il proprio drumming, parlando di sorrisi e di sparizioni.
biciclettecno si pone qualche domanda sulle strade e i mezzi per percorrerle, in un brano che propone qualche contrasto ritmico.
Ci si tuffa in lago blu, proposta di fuga lavorata questa volta con una certa delicatezza ma senza rinunciare a ritmiche intense, forse un po’ più black stavolta.
L’invito non garbato ad alzare la radio ritorna in lasciami andare! altro pezzo con un po’ di oscurità che rimbalza qui e là, con un po’ di sconcerto che fa da sottofondo.
Ed eccola, alfine: la cover de La prima cosa bella, antichissimo successo di Nicola di Bari, è proposto con un tenue e molto adatto minimalismo sonoro che mette in evidenza la voce esile di Martina.
Se la strada del synth pop è già piuttosto affollata, la miscela sonora electro/techno proposta da cmqmartina è un po’ meno frequentata (Cosmo e qualche altro esempio, se non ci si vuole spingere fino a Subsonica antichi).
In più la cantautrice inserisce una scrittura fresca e molto rapida, molto aderente ai suoni che propone, con un senso di vitalità molto trasparente e accessibile.