Adios Cabrones è il nuovo album dei Colla, hard pop punk band vicentina che nel giro di pochi anni ha snocciolato in modo seriale singoli anthem. I Colla, freschi di un cambio di formazione (Mattia Crestanello alle chitarre prende il posto di Mauro Poli), continuano a macinare musica che inchioda alle cuffie, perché questo sanno fare, e c’è da augurarsi che continuino a suonare ancora a lungo. Adios Cabrones esce per Dischi Soviet Studio su tutti gli store digitali martedì 14 gennaio.
Colla traccia per traccia
Almeno per oggi apre il disco con un ritmo che non è infernale, ma che mette subito in luce carattere della band e dei suoi suoni ruvidi. Più veloce Mostri, che pure ha una vena sentimentale forse poco punk ma molto apprezzabile.
Si entra in Barluna, gridata e corale, con un’attitudine particolarmente coinvolgente, adatta soprattutto ai live. Rimane su giri molto simili Il peggio è passato, che però sale ulteriormente di giri.
E’ tempo di nuotare con le Meduse, altro pezzo che nasce per urlare e alzare le braccia. E’ un autoracconto quello che invece si incontra in Fastidio, particolarmente vivida e vibrante, con un pizzico di ironia.
Il disco viaggia tutto con l’acceleratore schiacciato: Radici, che arriva quasi alla fine, è il pezzo più aggressivo e rumoroso, con colori che assomigliano al metal.
A chiudere si rallenta con Ti ho promesso una canzone, scritta per un amico, con toni intimi e da rock ballad, per celebrare quello che è il ricordo doloroso di una persona che non c’è più, ma che rimane nei cuori.
Con una formula semplice e diretta, i Colla confermano quanto già costruito nel corso degli anni: canzoni brevi e brucianti, linee melodiche e ritmiche alle quali “incollarsi”, un progetto chiaro e coerente ricco di passione e di buoni istinti.
Genere musicale: punk, pop
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