Comrad, “Nati stelle”: recensione e streaming
Nati stelle è il primo album della band pugliese Comrad, quintetto punk rock / emo, composto da Giò Sada (Vincitore di XF 2015), Pierpaolo Caldarola, Marco Fischetti, Giovanni Lisena e Francesco Loconte.
Registrato, mixato e masterizzato presso il Death Star Studio di Cassano delle Murge, Nati Stelle è un disco di cinque ragazzi del sud Italia che hanno sempre aspirato a dimostrare la propria consapevolezza verso il posto dove vivono perché la propria terra non è un dormitorio o un parco giochi per turisti.
Comrad traccia per traccia
Si parte subito forte con Nati stelle, title track di grande potenza, che spinge forte sulle chitarre con un furore tra punk e hardcore.
Non meno energica ma un po’ più riflessiva Questo siamo, che fa altrettanto rumore ma si consente qualche breve pausa, prima di riprendere a correre forte.
Il mio rifiuto ha variazioni ritmiche interessanti, con le marce che scalano al momento giusto. Forte e rumorosa ecco poi Farne a meno, che parla di distacchi e di distanze.
Questioni di rapporti quelle affrontate in Io e te, altro pezzo dalle velocità vertiginose, con la chitarra in grande evidenza. Questioni astronomiche quelle in Meteoriti, che ha un passo più affine al metal.
Domande prerisveglio quelle che caratterizzano Dolcedorme, leggermente più ragionata, con un furore forse più controllato. Si chiude con Lunedì di settembre, insieme agli Elephant Brain, per parlare di resistenza agli assalti, su panorami prima tranquilli e poi molto più animati.
Un disco veloce e di grande impatto, perfettamente coerente e quasi granitico per i Comrad. La forza dei cori e delle chitarre caratterizzano brani spesso dolorosi e comunque dotati sempre di un’anima vibrante.