cosimo morleo

Cosimo Morleo, cantautore in prima fila per i diritti LGBT, pubblica Fonteyn, nuovo singolo e video. Attivista e artista, nella sua musica ha sempre raccontato storie reali legate alla difficioltà di potere essere ciò che si è. Lo ha fatto con il brano “Turing” brano all’interno del precedenete album “Geni Dominanti” o lo ha fatto con “Fonteyn”, brano che parla di bullismo omofobico.

Il singolo è estratto da Ultreya (ControRecords/Irma Records), il nuovo album appena uscito. Dal brano è nata, in collaborazione con Indie Pride – Indipendenti contro l’omofobia, l’idea di realizzare la rassegna di videoclip “Musica per Immagini e Diritti”.

Ecco la dichiarazione di Morleo in merito al dibattito sulle unioni civili: “Non esistono amori migliori di altri, o esistono o no. E’ tutto qui. E se esistono vanno protetti, custoditi anche per legge. Altrimenti non c’è pari dignità tra le persone di uno stesso Stato. E se non c’è si chiama discriminazione, è una situazione da sanare”.

“Ed è talmente banale tutto ciò che solo a pensarci dovrebbe far ribaltare dalla sedia ogni cittadino che abbia studiato o anche solo letto la costituzione durante l’ora di educazione civica alle scuole medie, non serve un giurista per capirlo. C’è la Chiesa, la religione voi direte e anche l’obiezione di coscienza. Sì, ma i politici che svolgono un compito preciso e ben retribuito in uno Stato laico (bisogna sempre ricordarlo), dovrebbero concorrere a formare leggi basate sul buon senso e non sul crocifisso”.

“Detto questo, aldilà delle aspettative più volte deluse da governi di destra e sinistra, su questo almeno sono stati coerenti tutti, resta l’amarezza per il tempo sottratto proprio a quelle persone che si amano da solo un giorno o una vita intera, con gli stessi problemi di tutti: la spesa da fare, un lavoro e una casa con le tasse (tante) da pagare, i figli da crescere insieme, i sacrifici da fare per mandarli a scuola ed educarli al rispetto di se stessi e degli altri, ad essere dei buoni cittadini, insomma niente di più “normale”.

“Bisogna essere fieri, non clandestini. Fin troppa è stata la pazienza. E in questo limbo si è fatta adulta la paura che ha mietuto vittime, di bullismo, violente aggressioni, finanche suicidi. Queste sono cose illegali, non l’amore. Mai l’amore. L’amore ci prova e va avanti comunque, ma quanta fatica. Serve un atto di coraggio istituzionale. Serve una legge vera e non una proposta tiepida e insultante. Ci vogliono le piazze piene di persone che si baciano a spazzare via l’insensatezza di certi osceni e insopportabili ragionamenti. Sveglia Italia!Ok vogliamo una legge, ma non basta. A questo punto vogliamo anche le scuse e magari un bel mazzo di fiori”.

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