Abbiamo fatto una chiacchierata #senzacontesto con Cranìa, cantautrice emergente che il 30 ottobre ha pubblicato il suo singolo d’esordio il cui titolo rimanda a un celebre gioco matematico originariamente inventato da Archimede: Stomachion.

Ciao Cranìa, questa sarà un’intervista un po’ atipica. Ti chiederò di elencarmi e commentare cinque cose:

Il disco che più ti ha segnata nel 2020

Ciao! Senza ombra di dubbio Unfurl di Ry X. Quando ho bisogno di ritrovarmi lo metto in cuffia. È un album che accosta il genere ambient all’indie pop e all’elettronica, sonorità che sono presenti anche nel mio progetto.

Il film che hai guardato da sola durante la quarantena

L’attesa di Piero Messina. Attendere è uno dei verbi che più rappresenta il mio percorso; credo che qualunque emergente possa capirmi. Mi ha fatto sorridere e piangere – tanto anche! E vogliamo parlare di Juliette Binoche? Unica. Lo consiglio.

La canzone che ti ricorda l’ultima volta che sei stata innamorata

Scelgo Vedrai, vedrai di Tenco. Si commenta da sola.

Quel libro che devi leggere ma che non sei mai convinta abbastanza

Guerra e pace di Tolstoj. L’ho preso in mano più volte, messo in valigia e riposizionato al suo posto nella libreria, ma non ho avuto ancora il coraggio di cominciarlo. Forse sarà per il volume…

Una foto senza nessun tipo di contesto

Io che rido. Per ricordarmi che so farlo.

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