Crista, “Non mi piaci”: recensione e streaming
Non Mi Piaci è il nuovo album di Crista, pubblicato Il Piccio Records con distribuzione Audioglobe. Alessia Pensalfini, in arte Crista, è una cantautrice rock che miscela influenze rock e punk senza dimenticarsi del glorioso passato melodico della canzone italiana.
Crista traccia per traccia
Fa i fatti suoi e allinea una serie di monellerie pop Cavallo pazzo, brano d’apertura del disco. Finale di sax a nobilitare il percorso del pezzo.
Un po’ più scure le atmosfere di Non mi piaci, la title track, che si appoggia su una chitarra che sobbolle e un cantato in low key.
Fradicia si appoggia su una linea di basso molto guizzante, mentre il cantato parla di maschere indossate per sopravvivere al presente. “Fradicia” è la città noiosa di cui Crista racconta le gesta, ad alte velocità.
Senza di noi abbassa i toni, si affida al synth e celebra la fine di un rapporto con modi molto più melodici e malinconici. Io sono Lady Gaga cambia subito umore, con un dialogo piuttosto impositivo e molto ritmato, e anche un po’ stralunato e sorprendente.
Altri riferimenti sparsi quelli convogliati nella curiosa Mamma arrivo, rallentata e indecifrabile. Alcuni evidenti riferimenti autobiografici emergono da un testo e da un brano costruiti in modo piuttosto curioso, con il corollario dei synth.
Si chiude con Lascia stare, pezzo molto romantico e di malinconia particolarmente radicata, espressa in modi piuttosto semplici, con pianoforte e orchestrazione a sorreggere la fine di una relazione.