Cristiano Pucci: niente di calcolato in quello che è venuto fuori
Out of Control è il titolo del nuovo ep di Cristiano Pucci: sulla strada per l’album In Glam, l’artista toscano compie un passo ulteriore con quattro canzoni cariche di senso e di significato. Gli abbiamo rivolto qualche domanda.
Ciao Cristiano, a quanto ne sappiamo non è stato facilissimo arrivare a questo nuovo ep… Ci vuoi raccontare qualcosa del processo di creazione dietro queste nuove canzoni?
Questo ep sarebbe stato perfetto nel 2022. Purtroppo, Il perfezionismo fa perdere molto tempo e forse anche il momento giusto. Per questi pezzi ho lavorato in un flow creativo solo e soltanto quando realmente ne sentivo il bisogno. Il periodo di produzione dei contenuti visivi invece è stato molto interessante; è servito a crearmi uno stile che mi piace. L’unico rimpianto che ho adesso: gli errori tecnici di mixaggio che ho generato usando strumenti non professionali e homemade.
Il lavoro che stai facendo su “In Glam” dura da anni. Le canzoni che hai incluso in questo ep sono recenti o frutto di lavorazioni pluriennali?
I pezzi di questo ep risalgono all’incirca al 2021 un periodo di pura sperimentazione. L’esigenza era di creare qualcosa rock che fosse armonico e non troppo dissonante. Bluesy Groovy Lazy Revolution fu la prima a nascere e fu registrata totalmente nella mia home studio in tre o quattro giorni. Out of control e Super Powers, invece, sono state arrangiate quasi in contemporanea ma esistevano già dal 2021. Non c’è stato niente di ruffiano; niente di calcolato in quello che è venuto fuori. Il delay pluriennale è stato soltanto il risultato del mio modus operandi o forse della mia testardaggine.
Qual è stata la più difficile da scrivere e quale la più facile?
Tutti i pezzi dell’ep erano molto semplici e diretti; non mi sono mai soffermato troppo sugli arrangiamenti; ho soltanto organizzato e assemblato le idee che avevo sviluppato durante quel periodo; non è stato troppo difficile lavorarci in produzione; le strutture erano semplici e lineari.
Perché due versioni di “Out of Control”, e tra l’altro così diverse?
Portare in fondo un album non è una cosa semplice sia in termine di budget sia in termini di tempo; fare delle versioni acustiche poteva essere un’ottima idea per estendere il disco e creare atmosfere diverse. Oltre a ciò, avevo bisogno di un’altra immagine del progetto che potesse farmi esibire dal vivo in acustico.
Si direbbe che stai focalizzando sempre di più il tuo sound, a giudicare da queste nuove canzoni. Come ti senti in merito a quanto hai pubblicato fin qui? Del tutto soddisfatto o cambieresti qualcosa?
Non sono mai soddisfatto ma fa parte del mio carattere. Nel migliore dei casi finisco per mettermi a confronto con altri artisti e questo può causarmi nevrosi e complicazioni. Cambierei molti dettagli ma non nel sound e neanche nel genere e se devo cambiare qualcosa voglio che sia percepibile; non voglio essere ripetitivo: credo che sia autodistruttivo e banale.
Il tuo sound non prescinde mai da una “visione” sul live: in questo senso pensi che queste canzoni saranno il cardine dei tuoi prossimi show?
Le dinamiche e la ritmica di un pezzo dal vivo sono qualcosa che deve essere tradotte e non completamente eseguita alla perfezione. Questo ep è nato con la concezione di non farmi complicare troppo la vita durante i live; ultimamente impiego mesi o anni per far funzionare alcuni pezzi.