Fin da quando organizzava, all’Accademia di Brera a Milano, concerti giovanili con Afterhours, Carnival of Fools e Ritmo Tribale, Cristina Donà ha attraversato la musica italiana con la grazia che la sua Universo, seconda traccia del suo La quinta stagione (2007), condensa perfettamente.

Cristina Donà è sempre stata in punta di piedi, un’artista di rara eleganza sottile e nobile che, con la sua musica, ha regalato meravigliose perle che troppo spesso sono rimaste rinchiuse all’interno delle loro conchiglie. Universo parla d’amore, invoca l’amore. Un amore fatto di spazi infiniti in cui perdersi, di vertigini, di tentativi di dare la dimensione di assoluto a un sentimento spesso costretto all’interno di confini e limiti che scioccamente gli vengono imposti dalla ragione.

Parlami dell’universo
di un codice stellare che morire non può
di anime in continuo mutamento
e abbracci nucleari estesi nell’immensità

Fluttuare, sospesi, nello spazio infinito, perdere la cognizione di tempo e spazio, consapevoli che il solo modo di poter amare è quello di lasciarsi andare, di accettare mutamenti e incanti.

…dentro una vertigine che danza
e ci porta al di là del tempo
sino a ritornare sulle labbra
l’incanto è lo stesso
perché niente è cambiato
anche se tutto è diverso

Cristina ha saputo leggere tra le righe del non detto, decifrare un codice talmente semplice da lasciare senza fiato ogni volta che la soluzione arriva prepotente ad accarezzare l’anima, prendendola per mano e facendole staccare i piedi da terra.

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Chiara Orsetti

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