Bad Living Conditions è l’album di esordio di Deltacut, disponibile su iTunes, Spotify e tutte le principali piattaforme streaming per Prismopaco Records.
Ispirato dall’elettronica colta che va da Yakamoto Kotzuga a Jon Hopkins, Bad Living Conditions è una libera interpretazione in chiave musicale dei disturbi della mente umana, descritti da Deltacut con suoni sintetizzati e texture organiche.
Influenzato da diversi generi, con rimandi a Bonobo e Aphex Twin, Bad Living Conditions nasce dall’esigenza personale del giovane produttore di esprimere il proprio punto di vista riguardo le posizioni delle persone che riversano in difficili condizioni di vita, soffermandosi ora sulla figura del piromane, ora su quella dello schizofrenico, parlando ora delle malattie neuro-motorie, ora del “complesso di Dio”.
L’intero album è stato scritto, prodotto e registrato da Deltacut stesso. Artwork e fotografie a cura di Andrea Macchi.
Deltacut traccia per traccia
God Complex è il pezzo d’apertura del disco, con un ingresso lento e ragionato, e perciò piuttosto solenne. Ma la solennità iniziale è niente rispetto all’afflato, anche spirituale, che prenderà possesso delle tastiere nella seconda parte del brano.
Molto più esplosiva Pyromania, che gioca con gli acidi e si configura come fluida ma magmatica.
Bruxism porta alla ribalta movimenti continui e sotterranei, emergendo piano piano dall’oscurità alla luce. Motor Neurone Disease fa da intermezzo con un giro insistito e un umore medio.
La seguente Robophobia si apre su tracce di organo e su atmosfere palesemente vintage, quasi easy listening. Ma anche qui c’è un movimento interno che piano piano decolla.
Social Anxiety sostiene la crescita dell’ansia con un giro di pianoforte in graduale aumento.
Si continua a trattare stati d’alterazione mentale con Schizophrenia, nettamente più agitata e nervosa, soprattutto in una seconda parte in cui si sovrappongono i livelli sonori.
Più appuntita, ma anche più oscura, ecco poi Acute Stress Reaction, punteggiata e quasi mitragliata dal drumming.
C’è un respiro, o forse un sospiro, a dettare i tempi di Good Dying Conditions, che forse esula un po’ dal discorso del disagio mentale per addentrarsi in tunnel sonoro che scavano in profondità.
Il disco si chiude con Seizure, ossessione in crescita che piano piano occupa tutti i canali sonori.
Vista la quantità di disagio che ci circonda, sembra evidente come i problemi psichici siano protagonisti di canzoni e album interi. Deltacut ne offre la propria interpretazione con modalità plastiche, riuscendo a riversare nel disco idee, sensazioni e percorsi mentali senza perdere mai di vista il quadro generale.