Che Diamine è il disco d’esordio del duo electropop romano Diamine, disponibile in streaming e in digitale sulle principali piattaforme di ascolto online. Un progetto che strizza l’occhio alle sonorità elettroniche degli anni ’80 mescolate a tematiche attuali e a ritornelli decisamente accattivanti e pop.

Diamine traccia per traccia

Io non riesco a guardare la luna senza poterci andare

Il primo brano, Supersonica, trasporta immediatamente nella dimensione dei Diamine: disincanto, desiderio di cambiare le cose e impazienza, all’ombra di un mondo reso cupo da promesse impossibili da mantenere e da polveri magiche.

Le parole stanno all’uomo come il dito alle narici

Ma di che è la traccia successiva, dove realtà e visione si fondono creando un nuovo modo di comunicare, rompendo gli schemi e creando scenari impossibili da immaginare. Il ritornello piacevolmente pop e il finale crescente rende il brano di facile ascolto, nonostante le difficoltà a immaginare le varie situazioni raccontate durante il flusso di coscienza della canzone.

Forse ho fumato troppo / forse ho capito tutto

Il progetto discografico dei Diamine è stato anticipato ad aprile dal brano Via del Macello, dove le dipendenze e i deliri del protagonista sulla sua relazione e sul suo futuro lasciano la speranza di un nuovo futuro dove tutto può anche avere la forza e il coraggio di ricominciare.

Il tuo problema sei te / non dar la colpa a nessuno

Bolle di sapone descrive pensieri e sensazioni che almeno una volta nella vita abbiamo provato tutti: voglia di cambiare vita senza avere realmente il coraggio di andare, desiderio di diventare padre e consapevolezza di non averne la forza… Rimpianti che somigliano a bolle di sapone che hai visto volare via, voglia di fare che sparisce senza lasciare tracce, su un sound elettronico raffinato e ammiccante.

Da qualche parte io e te vogliamo ancora andare / da qualche parte io e te / non so dove

Si prosegue con Da qualche parte, uno dei brani più ritmati e visionari dell’intero progetto. La direzione non è chiara, ma la voglia di trovarla e di seguirla è forte e brucia dentro. Oltre le circostanze c’è un nuovo modo per amare, nessuno è nel posto in cui dovrebbe essere ma il sentimento per ciò che non è mai finito muove forte lo spirito.

Secoli del tuo profumo quando eri il primo grido, l’esplosione, il volo

Chiunque tu sia è un momento di riflessione sul personale modo di vedere le persone, su quanto di nostro ci sia in ogni soggetto che incontriamo durante il nostro percorso, in ogni amante che abbiamo stretto, in ogni anima che abbiamo accarezzato e poi visto andar via. Il sound digitale permane, ma in questo brano i Diamine lasciano spazio a voli più sinuosi e morbidi.

Non mi sento solo quando sono tra i rami del mio bosco

Ecco la volta di Isolamento, e il brano calza quasi a pennello in questo momento di lockdown: isolamento inteso non come impossibilità di uscire, ma come condizione che portiamo dentro di noi. L’aria sa di fiori, il cielo è limpido ma abbiamo ugualmente voglia di sparire, non perché ci si senta soli, ma perché bisogna necessariamente lasciar andare qualcosa per non fare una brutta fine.

Passerò l’estate nella mia astronave, senza rancore / niente di personale

Il ritmo aumenta fino quasi a diventare dance in Niente di personale, in cui il protagonista sente arrivata la fine di una relazione, la follia e il non riconoscersi al capolinea di una relazione. Una vendetta preparata da un amore che non vuole e non sa più restare.

Sono sicuro che non andrà come ti puoi aspettare

La penultima traccia è Così via: visioni e suoni psichedelici portano nella tana di un nuovo coniglio bianco da inseguire. Fino a ridere o morire si prosegue il percorso, finché hai qualcosa da cercare non puoi e non devi fermarti.

Non credo più che sia la fine perché l’ho già passata / e non escludo addirittura un’entità segreta

La title track, Diamine, ha il compito di chiudere il disco. Un caleidoscopio fluorescente che trasporta in un nuovo viaggio tra pensieri confusi e lucidissimi che si alternano al ritmo di una cassa che spiace lasciare andare al termine dei suoi tre minuti.

Che diamine è un esordio che sa di conferma, dove i protagonisti sono riusciti a creare una dimensione personale e psichedelica attingendo dalle sonorità del grande pop italiano e la musica elettronica internazionale.

Genere: pop elettronico

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