“Se si potessero misurare in euro il numero delle notti passate a fissare il soffitto o i cazzotti tirati
contro il muro probabilmente sarei miliardario. Questi momenti sono diventati parole, queste parole
canzoni, queste canzoni un album, il mio primo album”.
È così che nasce Rewind, il primo album ufficiale di dile, in uscita oggi 20 novembre per Artist First/OSA Lab su tutte le piattaforme digitali. È un disco che nasce dal forte mix di sofferenza, alcool e notti in bianco.
Dile traccia per traccia
Sensazioni synth e dinamiche più colorate quelle di Va tutto bene, che in realtà dice che no, non va bene niente. La title track, Rewind, procede con un passo ancora più lento e malinconico, accompagnato dal pianoforte.
Tutto attaccato finoallesette, che conferma la centralità del pianoforte e della malinconia, in una sorta di racconto notturno. Perdersi ha toni simili, con un po’ più di rabbia e di voglia di riscatto, che porta Dile ad alzare la voce (e affrontare i trent’anni per rimediare ai venti non funziona mai, è il caso di dirlo).
Si torna alla malinconia con tutte le tristezze di Venezia, in cui si riascolta un morbido pianoforte. Ballata spezzacuore anche La verità, che nel finale si allarga un po’.
Tangenziale cambia umore: benché si parli sempre di rapporti sentimentali tumultuosi, qui i suoni sono quelli di un pop con qualche tonalità brit e con una certa vivacità.
Non si cambia moltissimo di umore con Per caso, altro brano evidentemente nato da sentimenti di coppia e condito da una certa tristezza diffusa.
Stavamo bene veramente gira sulla chitarra acustica e su sentimenti di nostalgia e rime semplici. Con America si viaggia di nuovo sulla tastiera, tra cuori e schiene.
L’organo introduce Vodka, ma è molto più malinconica che alcolica. Riverberi di chitarra illuminano Per caso. Si parte piano, con moltissima melodia e malinconia, sulle note di Domani, ballatona che si apre e che schiude spazi molto intimi. La chiusura è affidata a Giganti, sostanzialmente omogenea a quasi tutti i brani precedenti.
La formula di dile funziona: lo provano i consensi sui social e gli ascolti già importanti su Spotify. Non è probabilmente il disco più originale che si possa ascoltare, ma alla fine vince lui.