Dodicianni: “Mio padre scrive per il giornale” è il nuovo singolo

Fuori Mio padre scrive per il giornale, il nuovo singolo di Dodicianni distribuito da Believe Music Italia. Il brano, dopo Discoteche, è il secondo singolo che anticipa il nuovo progetto dell’artista veneto.

La produzione, firmata dallo stesso Dodicianni, da Edoardo “Dodi” Pellizzari e Fed Nance, mantiene un approccio minimale, l’insieme è trainato da un incalzante riff di piano, sostenuto con efficacia da un preciso drumming, tra bassi che bucano lo stomaco e circolari chitarre acustiche, per un sound senza tempo. 

“Vuoi o non vuoi nei pezzi si finisce spesso per parlare di amore – commenta Dodicianni – in questo caso di un amore negato. Perché ci fa così male non avere le attenzioni e la stima delle persone che ci sono accanto? Stiamo davvero scegliendo autonomamente come vivere questa vita? Mio Padre Scrive Per Il Giornale è un pezzo che mira a raccontare la frustrazione che si prova a non sentirsi abbastanza per le persone che amiamo. Ci levighiamo per infilarci dentro decisioni e vite che non sono le nostre, finendo per distruggere anche i legami che dovrebbero essere scontati.”

Mio Padre Scrive Per Il Giornale è stato registrato all’Overdrive Recording Studio di Castello Di Godego e masterizzato da Collin Jordan a Chicago e vanta la collaborazione di Theo Soyez che ha scattato la foto di copertina, di Alex Valentina per il logo e del Burro Studio che ha curato grafica e art direction.

Andrea Cavallaro, in arte Dodicianni, è un creativo eclettico e dalle molte sfaccettature: cantautore, pianista, compositore e artista. Nato nel 1989 in Veneto, studia fin da giovane pianoforte, laureandosi al Conservatorio di Adria. Nel 2017 conclude gli studi in Storia e tutela dei beni artistici e musicali all’Ateneo di Padova, coniugando così le passioni per musica e arte. Ha all’attivo due dischi: “Canzoni al Buio”, che contiene il brano “Saint Michel“, vincitore del premio popolare della giuria “Voci per la libertà” di Amnesty International, e “Puoi tenerti le chiavi”, ultimato a Los Angeles sotto la guida di Howie Weinberg (Nirvana, Metallica, Jeff Buckley, U2).

Nel corso degli anni ha collaborato con musicisti del calibro di Omar Pedrini e ha aperto live di Vinicio Capossela, Thegiornalisti, Tiromancino, Modena City Ramblers. Dopo quattro anni di inattività ha recentemente ripreso il suo percorso musicale aprendo il tour europeo di Calcutta a Londra e il live di Lucio Corsi a Riva del Garda, presentando i brani inediti del nuovo progetto. 

Dodicianni è anche conosciuto nel panorama dell’arte contemporanea, per performance spesso scioccanti e provocatorie, che lo hanno portato a girare gallerie e festival italiani ed europei, come la galleria Grund di Berlino, Artefiera di Bologna e Museion di Bolzano. Tra le sue performance più note, No Frame Portrait, da cui è derivato l’album omonimo di piano solo, e la più recente Il peso delle parole, dedicata alla sensibilizzazione sul tema dell’immigrazione. Nell’autunno del 2020 esce il primo singolo del suo nuovo progetto musicale, “Discoteche”.

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