Dull Company Myself, “To Load the Feeling of a Trembling Whisper”: la recensione

Dull Company Myself​ è il progetto solista di Matteo Ferrante – classe ’97 di Cisterna di Latina. Un’estensione nata per lo più come divertissement melodico, lontano dalle sperimentazioni post-rock e rumoriste degli Stille Dämmerung, collettivo di cui è già leader, compositore e chitarrista.

Dopo aver pubblicato un ep di quattro canzoni autoprodotte, dal titolo Wright of Vacuum su cassetta, Matteo partecipa con il brano Language alla compilation C16 • Pure Italian Gems, un’antologia che raccoglie il meglio dell’underground indipendente italiano, edita da Lady Sometimes Records. Inizia così la stesura dei nuovi brani e la collaborazione con LSR, che sfocia nel debutto To Load the Feeling of a Trembling Whisper​.

Dull Company Myself traccia per traccia

The Time You Spent on Your Promises, oltre a confermare l’attrazione per i titoli lunghi, apre il disco su ritmi sostenuti, con la dark wave che colpisce in faccia fin da subito e il cantato, profondo e un po’ lugubre, che conferisce il tono al disco.

Segue poi Garden of Frontieres, che apre con dissonanze e rumori, giusto per destabilizzare fin dall’inizio. Poi parte la marcia del drumming, scura e determinata.

Con Please no disguise si aggiunge un po’ di distacco al cantato. Senility apre con un lavoro molto continuo del basso, cui si oppongono le svisate acute della chitarra, per un brano che sembra appena uscito da Pornography.

La title track To Load the Feeling of a Trembling Whisper, costellata dai synth, è tra le più veloci e “aperte” di tutto il disco. The Tallest Thougth in My Mind ritorna ad atmosfere più malinconiche, con qualche influenza Joy Division qui e là.

I discorsi si allungano e si fanno risonanti, ma non si allentano con Travelling Spaces, che anzi lascia spazio a una tempesta rumorosa finale. Si chiude con una più scarna Nothing means Regression, che chiude su dolcezze oscure.

Disco duro, scuro e compatto per Dull Company Myself/Matteo Ferrante, che utilizza tutti i mezzi a disposizione per un risultato cupo e perfettamente in linea con un sound totalmente anni Novanta.

Se ti piace Dull Company Myself assaggia anche: The Whip Hand

Pagina Facebook