Durmast: un processo molto impulsivo
Dopo un passato da batterista in gruppi rock/punk come Home By Three e Jasmine gli Sbalzi, il musicista marchigiano Davide Donati ha abbracciato l’elettronica e ha messo in piedi un progetto nuovo con il nome di Durmast. VIXI è il nuovo ep e noi ne abbiamo chiacchierato con lui.
Come descriveresti il processo creativo dietro la realizzazione di “VIXI”?
Un processo molto impulsivo, come di solito sono abituato a fare, mi immergo completamente nella musica e faccio uscire tutte le idee senza alcun tipo di freno componendo e creando senza perdere neanche un minuto, una volta finita questa fase, a freddo e facendo passare del tempo, riascolto e a mente libera “aggiusto” tutto il creato facendo prevalere un po’ di più la ragione.
Secondo me è il perfetto equilibrio nel mio processo di creazione, ed è quello che c’è dietro ad ogni traccia che creo a oggi ed è anche l’unico “schema” che seguo.
Qual è stata l’ispirazione principale dietro il titolo dell’ep, “VIXI”?
Volevo un titolo che rappresentasse la vita vissuta nel quotidiano, non una vita straordinaria ma una vita “normale” con i suoi alti e bassi e VIXI mi è sembrato perfetto come titolo soprattutto perchè i nostri antichi romani lo mettevano nelle loro tombe (lo so è un po’ macabro) per indicare il periodo temporale vissuto del defunto (se può interessare la storia del perché il numero 17 porti sfortuna, sembra derivi da questo).
Cosa ti ha spinto a includere una traccia di chiusura con un featuring come Wind-Time con Invell?
Matteo ha una vena artistica molto profonda e sfaccettata quindi è sempre uno stimolo e un piacere collaborare con lui, tira fuori sempre un parte o un dettaglio che seppur insolito comunque è in perfetta armonia con la traccia, quindi ricorro spesso alle sue idee, oltre a essere un amico.
Qual è la tua canzone preferita tra quelle incluse in “VIXI” e perché?
Sono molto legato a Nut perché è la traccia dove ho ragionato meno e mi sono fatto trasportare dalle emozioni, sono partito dall’unico paletto che mi sono posto, ovvero che dovesse avere 163 bpm, che erano i primi battiti che ho sentito di mio figlio quando ancora era nella pancia della mamma. Il resto è venuto tutto da sé.
C’è una traccia in particolare che ritieni rappresenti meglio il tema dell’ep?
In realtà oltre a Nut a cui sono legato per i motivi che ho descritto prima, non c’è una vera e propria traccia che rappresenti il tema perché ogni traccia rappresenta un stato d’animo che va a comporre l’ep.
Che progetti hai per i prossimi mesi?
Sicuramente continuerò a fare altra musica cercando di svincolarmi il più possibile da qualsiasi genere. Ho tantissime tracce in lavorazione e vorrei rivoltare da capo a piedi e vedere che succede. Se capita farò qualche remix (mi diverto sempre a farli), e perché no qualche live.