Edy (all’anagrafe Alessio ‘Edy’ Grasso) è compositore, autore, musicista e produttore. Nato a Milano e cresciuto a Catania, attualmente vive a Roma. Il cantautore ha appena pubblicato Variazioni, il suo nuovo disco.
Variazioni è una sorta di conseguenza o, se vogliamo, lo strano e poetico esito di un grave incidente motociclistico che lo ha visto protagonista. Edy infatti ha scritto queste canzoni nel corso della lunga convalescenza durante la quale decide di lasciare spazio espressivo alla dimensione cantautorale e pop. Le dodici canzoni raccontano il cambiamento e sono frutto dell’incontro fra la penna e la chitarra di Edy e la visione artistica del produttore e musicista Marco Fasolo (Jennifer Gentle). Il disco è stato registrato e mixato a Giugno e Luglio del 2017 al Posada Negro Studio (Lecce) da Marco Fasolo e uscirà il 17 Novembre per Goodfellas Records.
Edy traccia per traccia
Si incomincia con Fai quello che vuoi, apertura elettrica e sviluppo leggermente più morbido e cantautorale, con qualche traccia vintage, almeno quanto gli archi che si muovono, lontani e battistiani, sullo sfondo.
Atmosfere placate e ovattate quelle di Immobile. Ma è un inganno: la canzone non è tranquilla per niente e lo conferma con piccole esplosioni improvvise.
Segue La Casa di Barbie, già presentata come singolo e video, forse il brano più “itpop” (in grazia soprattutto delle tastiere) o comunque pop del disco, con un ritornello particolarmente catchy che così si esprime: “Sei il mio porno senza scene di sesso/sei il mio porno migliore”.
Ritmo continuo e sotterraneo quello di Come un flash, che si basa su pochi elementi per costruire un pezzo da sapori piuttosto Seventies.
Oscillazioni di chitarra in apertura a Reazioni, pezzo a ritmi controllati ma con un po’ di ebollizione in corpo.
Necessario inserisce una nota quasi punk, sicuramente new wave, ma tipo Killin’ an Arab, nei suoni, spostando lo scenario nel Vicino Oriente.
Si indulge in particolari un filo disgustosi nell’apertura di una piuttosto drammatica Milano Pastis.
Ci sono gli strumenti a corda a spartirsi l’introduzione di Lento ma Forte, che poi cresce, scalpita e fa rumore.
Molto più contenuto il battito di Catania, almeno sulle prime, finché non si trasforma in un beat quasi techno, con un’eruzione sonora ed elettronica.
Drama rispetta il proprio titolo, altisonante ed epica, ma capace di creare contrasti continui. Piuttosto teatrale anche la seguente Faccia di Luna, con il synth a giocare in sintonia con la voce.
Se questo è un uomo, che chiude il disco, è una proposizione, su ritmi industrial/techno, della poesia, di forza terribile, che Primo Levi pose come incipit del romanzo omonimo.
Disco interessante e spesso sorprendente, quello di Edy, che veste sì i panni del cantautore ma senza farne una divisa. Insieme all’attenzione per i testi nell’album si avverte distinto il gusto per cambiare suoni spesso, senza farsi incatenare né dalle mode né dalle sensazioni momentanee.