Filippo Cecconi, in arte Effe Punto, pubblica il nuovo Coccodrilli, sedici canzoni con notevole contributo di synth, fantasia e personalità. Cecconi ha militato nei Ministri dal 2009 al 2013, ha accompagnato Dente per il suo tour teatrale nel 2014 ed è fondatore dei Calamari, gruppo di cabaret situazionista.
Nel 2014 ha pubblicato Dinosauri, album solo in vinile che raccoglie le canzoni presenti in un precedente album s/t del 2008 e altre canzoni inedite. Nel 2015 esce Effepunto plays T.S.Eliot, quattro canzoni tratte dagli early poems del poeta naturalizzato inglese. Dopo una gestazione di due anni, registrano tra le campagne di Correggio e Busseto e i marciapiedi di Milano, Effe Punto è arrivato al primo disco di soli inediti, Coccodrilli appunto (Labellascheggia, 2017).
Effe Punto traccia per traccia
Si parte con un certo quantitativo di malinconia in movimento: Oggi (un inizio) apre le danze in modo morbido ma dinamico. Con Brave persone il ritmo si fa più lento, rispettando però cadenze precise e riempiendo l’atmosfera di suoni dai colori diversi e qualche citazione dagli Afterhours.
Ci si sposta, anche fisicamente, con Lambrate, in cui i suoni sintetici diventano protagonisti: il pezzo si rivela energico e quasi fluorescente. Si torna a ritmi più contenuti con Gli ultimi amanti, altro composto sintetico di contenuti intimi.
Intervallo: Capitano non è un intermezzo ma piuttosto una propaggine narrativa, sempre in salsa sintetica, con qualche strizzata d’occhio a De Gregori, molte buone progressioni e un curioso finale di chitarra classica.
Fioriture leggere quelle de Il povero diavolo, altro episodio narrativo dalle molte sfaccettature, alcune delle quali ancora degregoriane. Il modello di riferimento di Carlo sembra invece più De André, soprattutto per l’apertura voce e chitarra, anche se poi il discorso sonoro si allarga.
Intervallo: l’amore che ci tiene sussurra piano ma con qualche dissonanza. C’è un che di orchestrale ne L’anno del Leone, brano dalle braccia larghe. Al contrario Il fuoco e la luna preferisce scavare in profondità, con coda finale di pianoforte.
Idee più pop quelle di Intervallo: Pirati (Superstrada), mentre I Corridoi del Tempo abbassa la voce, completa la triade di riferimenti ai cantautori classici con un linguaggio che può far pensare a Lucio Dalla, colorando il tutto con il synth.
Gli Audaci ha un incipit sommesso, che però lascia spazio a uno sviluppo strumentale particolarmente vivido, anche se non soprattutto per un notevole giro di basso. Intervallo: il cuore è un missile conserva profili synth pop molto marcati.
La casa del padre (una fine) opta per una narrazione quasi cinematografica, con un numero maggiore di ombre rispetto alle luci. Si chiude con Coccodrillo, voce e chitarra acustica, conclusione intima e malinconica, ma in qualche modo anche pacificata.
Lp estremamente interessante e riuscito, quello di Effe Punto. La sensibilità dell’ex Ministri è maturata al punto da renderlo uno dei cantautori più interessanti della sua generazione, uno dal quale è legittimo aspettarsi lavori di alto profilo, come evidentemente questo “Coccodrilli”.