Dopo cinque anni di silenzio riecco El Matador Alegre: Dreamland prosegue il racconto iniziato con l’omonimo disco d’esordio. Nove nuove tracce sospese tra slow-core, indie-folk ed elettronica, per un disco registrato e mixato da Gio presso Strawberry Fields Studio (VR) e masterizzato da Carl Saff presso Carl Saff Mastering (Chicago).
El Matador Alegre traccia per traccia
Dopo una molto morbida e melodica e malinconica Venus and Mars, ecco Let Me Disappear, che al contrario ha una progressione e una linea di basso molto interessante. Deep Dark Blue Water si appoggia anch’essa a un’interessante partitura della sezione ritmica.
Choices persegue scelte morbide, come del resto quasi tutto l’album, mettendo in evidenza soprattutto la voce. For My Demons si dilunga in cesellature di chitarra, con qualche dissonanza di fisarmonica più avanti nel percorso. Ritmi più alti e qualche graffio in più rendono Running in Circles piuttosto interessante.
Blood on my hands non è particolarmente sanguinaria, anzi molto dolce e disegnata sull’accoppiata voce-chitarra. Anche I Am Legion ha un titolo piuttosto bellicoso, e il percorso della canzone sembra voler essere più aderente alle premesse, pur ospitando pause morbide. A chiudere, ecco Dead End, altra ballata soft.
Il nuovo disco di El Matador Alegre lascia buoni sapori in bocca, pur senza proporre niente di straordinariamente originale. l disco comunque è apprezzabile per la qualità compositiva e la cura del dettaglio.