Emma Nolde, “Toccaterra”: recensione e streaming
Anticipato dai singoli (male) e Nero Ardesia, Toccaterra è l’album d’esordio di Emma Nolde: otto canzoni scritte dalla giovane cantautrice toscana, insieme ai produttori Renato d’Amico e Andrea Pachetti, che parlano di temi intimi e personali, storie raccontate attraverso la musica “perché la musica” afferma Emma “è la miglior forma d’espressione che conosca”.
Toccaterra è il risultato di anni di concerti e dell’urgenza di mettere per iscritto i propri sentimenti e le proprie emozioni. Così sono nate le canzoni dell’album, (male), Nero Ardesia, Berlino, Resta, S-Fiorare, Sorrisi Viola, Ughi, Toccaterra.
Emma Nolde traccia per traccia
Intensità, energia e alcuni livelli di poesia si manifestano fin da subito in Sfiorare, traccia d’apertura del disco che riesce a mescolare delicatezza e muscolarità apparentemente senza sforzo.
Una certa ansia minimale si concentra in una concitata in Resta, che trasmette con la rapidità del canto e con la salita d’importanza dei movimenti percussivi una voglia incontenibile di comunicare.
La title track Toccaterra è una ballad che d’improvviso si fa quasi gospel, comunque corale e in ascensione, con aspirazioni verticali difficili da contenere.
Percussiva e ascensionale è anche Nero ardesia, uno dei singoli, canzone di scoperta, con qualcosa di black music sullo sfondo e una capacità di cambio in corsa da non sottovalutare.
Il pianoforte accoglie l’ascoltatore di Ughi, che racconta di problemi di viaggio e di digestione, per poi invitare al canto e al sorriso.
Un risentimento al lampone arricchisce Berlino, un po’ sghemba come ritmi e spettinata per quanto riguarda il testo e l’umore.
Si va in acustico con (male), che lascia spazio al rimpianto, ma che sale con gli archi e di nuovo si lascia trasportare dalle correnti ascensionali. Ultimo capitolo è Sorrisi viola, in cui l’amore si canta sottovoce ma con dosi di intensità assoluta.
Si spacca la faccia e la pelle di Emma Nolde in copertina. Ma il suo disco non presenta crepe, anzi presenta e offre sorprese, compattezza, ispirazione, qualità di scrittura e arrangiamento. Una scoperta che ha decisamente del clamoroso, anche per contemporaneità di suoni.