Era Serenase, “Spine”: recensione e streaming
Si chiama Spine il nuovo ep degli Era Serenase. Il nuovo lavoro di Serena Gargani e Davide Brancato, edito da The Prisoner Records con distribuzione The Orchard, contiene quattro tracce e rappresenta una nuova importante tappa nel percorso artistico del duo genovese, attualmente già al lavoro sul secondo album previsto entro la fine del 2020.
Dopo gli ottimi riconoscimenti ottenuti da Crystal ball, il primo disco, uscito due anni fa e che ha visto la partecipazione di ospiti prestigiosi come Willie Peyote e Dutch Nazari e ha permesso alla band di fare un tour di circa cinquanta date.
Spine rappresenta anche un cambio di direzione nel sound che adesso si è fatto più intimista, minimale e elettronico senza rinunciare tuttavia all’energia e all’immediatezza di testi e musiche, marchio di fabbrica irrinunciabile di Era Serenase. Il tutto grazie anche alla collaborazione con produttori come Mass prod, Mattia Cominotto e Alessandro Bavo.
“È sempre stato un po’ difficile raccontare la nostra musica, se ce lo chiedono rispondiamo “tipo rap”. Quando poi le persone vengono a sentirci dal vivo per la prima volta di solito dicono che non avevano capito che intendessimo questo.”
Era Serenase traccia per traccia
Ritmi ragionati e un buon dialogo fra le due voci caratterizzano Spine, la prima e omonima traccia dell’ep. Un contorno abbastanza oscuro per un testo che tende leggermente alla tristezza.
Molto più marcati i toni e i ritmi di Acqua ossigenata, che ha un ritornello che cattura insieme a un rap che si fa spesso piuttosto fitto.
Colorata e particolare, ecco poi Catrame, che se nella parte più propriamente hip hop si avvicina alla tradizione italiana del genere, nel resto del brano si rivolge a sfumature pop molto più internazionali.
Un battito marcato è quello che contrassegna Vecchi, zeppa di ricordi, non tutti piacevoli. Nostalgie 80s emergono qui e là, ma con energia.
Piacevole e significativa la svolta degli Era Serenase: il duo genovese si era già segnalato in precedenza ma ora mostra in modo più compiuto le proprie potenzialità. Un’impressione che andrà completata dall’lp prossimo venturo.