Eugenio in Via di Gioia: il relax di stare nei contorni
Come si affronta la propria prima conferenza stampa? Ci sono molti modi. E poi c’è l’approccio degli Eugenio in Via di Gioia, che sono a Milano, all’Ostello Bello di via Medici 4, per presentare Natura Viva, il nuovo album, già anticipato da un bel numero di singoli tra cui Altrove, Cerchi e Camera mia e in uscita proprio oggi 1° marzo.
Si tratta di un atteggiamento molto vivo, anche pittoresco, sicuramente colorato. Tavoli pieni di frutta “sonorizzata” (toccando una mela o un mandarino si ascoltano voci e suoni), alcune canzoni suonate con una chitarra classica, strumenti giocattolo e una tastiera da 20 euro comprata al Lidl.
Il disco è disponibile anche in un’edizione piuttosto curiosa che è distribuita prima della conferenza stampa: un album da colorare, completo di matite, con la cover e le illustrazioni interne firmate da BR1. Chi è BR1? Un artista di strada torinese che la band racconta così: “E’ capitato negli anni di incontrare le sue opere per puro caso e tutti e quattro siamo rimasti colpiti dal suo lavoro. E’ solito fare questi grandi cartelloni, simili alla copertina e a incollarli su manifesti pubblicitari vuoti o in disuso o con qualche residuo e a creare giochi abbastanza spiazzanti in cui inserisce figure spesso di donne con il burqa o immagini mediorientali con degli elementi provocatori.
Ci è piaciuto talmente tanto che una volta a cena di fronte a una sua opera ci siamo detti che averla nel disco sarebbe stato bello. Siamo riusciti a contattarlo: lui non si fa trovare facilmente perché quello che fa è illegale. Alla fine siamo riusciti a tirare fuori un’idea che piacesse sia a noi sia a lui e abbiamo creato questo album da colorare.
L’idea iniziale era quella di raccontare le nostre canzoni in modo grafico. Verrà fuori ancora di più quando suoneremo in concerto, perché l’idea è quella di portarci dei megacartelloni stampati in bianco e nero, tre metri per due, con dei pennarelloni con cui la gente possa colorare durante i concerti e a concerto finito possa partire una sorta di asta di beneficienza in cui la gente si possa portare a casa il lavoro che tutti insieme hanno fatto.
Ci piaceva unire il tratto di campiture piatte, tipico di Bruno (BR1), al contesto urbano. Ci piaceva accostarlo alle nostre canzoni, che sono urbane perché nascono per strada. Noi cogliamo l’ispirazione suonando per strada in orari improponibili, per non attirare troppo l’attenzione. E un po’ come fa l’artista che incolla le proprie opere, una volta arrivati a casa noi queste canzoni le stravolgiamo. In questo disco in particolar modo c’è molto l’utilizzo di effetti particolari, tipo il pitch-shifting oppure l’idea di campionare tantissimi suoni in giro per la città, suoni sia di natura sia ambientali, e di riutilizzarli.
Volevamo anche riprendere l’idea di interagire con il pubblico, come succede nei live. E quindi volevamo fare ascoltare il disco ma far fare anche qualcos’altro. Quindi abbiamo legato il concept dell’artista provando a coinvolgere le persone a metterci del proprio. Infatti potranno colorare questo album e in più ci piace l’idea di far colorare per far rilassare. Per farlo ti devi prendere del tempo, che può sembrare tempo perso e invece fa bene rallentare. Prendersi un momento mentre ascolti la musica fai anche qualcos’altro di utile. La cosa che rilassa in particolare è quando riesci a stare dentro i contorni.
Ma se esci dai contorni ti stressi a bestia…
E infatti li abbiamo fatti molto spessi apposta…
Io ho trovato il disco meno “giocoso”, a dispetto degli oggetti che suonano e dei vari espedienti sonori. Meno “ridere per ridere”. Forse addirittura più “maturo”, se mi passate il termine.
E’ vero. Alla fine quando siamo fra di noi siamo sempre “dei burloni” (la parola originale era un’altra, ma la band insiste per non trascriverla. Ed era “cazzoni”, Ndr), cosa che dal vivo non cambierà. Sicuramente questi brani non hanno parti teatrali come era in precedenza però l’approccio con il pubblico forse si amplierà.
Prima c’era molto di più questo aspetto perché avendo deciso di fare un percorso partendo proprio dal “terra terra”, è difficile farsi ascoltare se non fai canzoni che catturino subito l’attenzione dell’ascoltatore. Delle canzoni in cui ci si ferma improvvisamente senza parlare e si urla: “Sono finite le prugne del PAM!” (come in “PAM”, dal primo disco “Lorenzo Federici”, Ndr)
Se tu sei in un locale in cui ci sono persone che non hanno voglia di ascoltarti, puoi provare in tutti i modi e quello è il modo migliore. E’ una cosa che, ascoltata su Spotify ti viene da dire: “Ma questi sono scemi”. Ma in un contesto diverso era la manna. Quindi dipende anche dal contesto in cui facciamo concerti in locali più grossi e quindi l’attenzione non è più da richiamare ma c’è già.
Siete spesso accomunati al fenomeno indie, già variegato di suo. Però siete un po’ diversi…
Ci piace pensare di esserci dentro ma di essere anche altro. In quanto è il momento esplosivo dell’indie la paura è che se ci entriamo dentro, una volta che finisce la bolla, di rimanere fregati.
Il nostro obiettivo è di fare il nostro percorso esattamente com’è iniziato, ma con la speranza che questa grande bolla dell’indie in qualche modo ci ascolti e ci apprezzi. Proprio perché essendo una moda ti permette di arrivare a tantissima gente.
Paradossalmente se una volta la tendenza era dettata da Mtv o da All Music, poi è stata dettata da Maria De Filippi o X Factor, oggi è dettata dalle playlist indie di Spotify.
Inizia a respirare è chiaramente una risposta a Mahmood visto che il ritornello dice che “i soldi non esistono”… Chi è il re Mida della canzone?
La canzone è nata prima e infatti ci siamo posti il problema una volta che è stata incisa. Ma comunque è importante che abbia vinto a Sanremo un testo del genere perché mette al centro del discorso proprio lo stesso problema, cioè che tutto oggi è orientato ai soldi.
Una volta erano un mezzo per arrivare, ora invece sono il fine. Il Re Mida della canzone è un ragazzo qualsiasi che inizia il suo percorso e si trova a privilegiare i soldi a tutto il resto. E finisce per perdere anche il cane.
Come nasce Altrove? E dov’è il vostro “altrove”?
E’ una canzone scritta dal nostro bassista Lorenzo Federici, che non aveva mai scritto per gli Eugenio. Ma è arrivato con una traccia voce e chitarra. Non ci credeva tantissimo, anzi ci ha anche detto che si poteva anche dare ad altri, anche perché proprio in quel periodo avevamo qualche richiesta in questo senso.
Ma poi l’abbiamo sentita e ci siamo affezionati. Altrove è un’idea di stacco dalla realtà quotidiana, un po’ come il discorso dell’album da colorare. Il nostro modo di scrivere finisce per assomigliarsi molto, a furia di stare insieme. L’ha scritta Lorenzo ma poteva scriverla anche Eugenio, nel disco le due scritture sono complementari.
(Nel frattempo Paolo ed Emanuele si dicono fra loro: “Al prossimo disco tocca a noi”. Corre l’obbligo di dire loro che è proprio così che si spaccano le band. Anche se al momento non sembrano correre il rischio). Camera mia dice “Gli Smiths scorrono”. Ok ma che canzone? E come mai un riferimento così “antico”?
Lorenzo li ha scoperti dieci anni fa, li trova rilassanti e anche loro portano “altrove”. La canzone era Girlfriend in a coma…
Com’è andata la vostra prima conferenza stampa?
Ci è piaciuta! E’ un mondo strano, di solito in concerto siamo abituati alla richiesta di bis, invece qui gli applausi sono “moderati”… Ma nel complesso ci si può abituare.
E prima di andare via i ragazzi confidano solo a TRAKS una data speciale del tour, in un certo castello vicino a Torino, il prossimo 6 luglio… Ma ulteriori particolari arriveranno prossimamente!
Instore tour – Eugenio in Via di Gioia
3 marzo Padova, Mondadori, Piazza Insurrezione 3
4 marzo Milano, Feltrinelli Piazza Piemonte
5 marzo Bologna, Mondadori, Massimo d’Azeglio 34
6 marzo Roma, Discoteca Laziale, via Mamiani 62/a
7 marzo Firenze, Galleria del Disco, Piazza della Stazione
Tour Eugenio in Via di Gioia
29 marzo Auditorium Flog Firenze
30 marzo Urban Perugia
4 aprile Santeria Social Club Milano SOLD OUT
5 aprile Monk Roma SOLD OUT
6 aprile Locomotiv Club Bologna SOLD OUT
7 aprile Locomotiv Club Bologna SOLD OUT
12 aprile Hall Padova
24 aprile Latteria Molloy Brescia SOLD OUT
26 aprile Pin Up Mosciano (TE)
27 aprile Casa Delle Arti Conversano (Bari)
12 luglio Sonic Park Bologna – Indimenticabile Festival
Testo e foto di Fabio Alcini