Un nome e un titolo latini per una band dalle sonorità internazionali e contemporanee. Gli Exspectans Ver (ma non c’è una “s” di troppo? Mah) si muovono su una matrice di stampo new wave per innestare esplosioni e aggressività di derivazione post-hc che danno origine a In Limine, il nuovo ep.
E con queste parole la band si racconta: “In Limine, sulla soglia della prigionia e della libertà miracolosa. È un lavoro agrodolce, che unisce le durezze del punk hardcore a melodie e ambientazioni sonore più delicate ed eteree. Un percorso volto ad affrontare la propria individualità in modo intimo e riflessivo, ma che trova nel nervosismo ritmico l’incarnazione della lotta interiore.”
Exspectans Ver è un progetto che nasce dalla collaborazione di Aprea, Curtotti (ex Plasters from the Ceiling) e Cenni a Siena, Toscana. L’incontro all’inizio del 2017 è tanto prolifico da generare in poco tempo il primo ep, scritto e prodotto in tre mesi dal gruppo stesso. Poco dopo si unisce Mighali (ex Allie’s Dope) alla seconda chitarra e vari amici e collaboratori alla batteria.
Exspectans Ver traccia per traccia
Si parte da un’Intro strumentale, che mette in evidenza soprattutto la chitarra e la sua capacità “antica” di prendersi la scena in libertà. Il cantato arriva con Empfindsamkeith, pezzo dal profilo drammatico e dalle influenze hardcore. La voce forza un po’, ma il brano è ricco di energia buona.
Minor positività si può individuare nelle tematiche e nello sviluppo di una intricata How I Ate My Brother, tessuta in modo molto fitto ma anche a più livelli.
Molto più diretta Dry Tongue, almeno fino a un certo punto: da metà in avanti le cose si fanno più dense, soprattutto con un drumming irregolare, cambi di ritmo e incisi furibondi.
Wide-Awake mette un trait d’union tra la fascia hardcore e una più emo, con canto e controcanto e nuove e interessanti evoluzioni ritmiche.
Esordio interessante e a più facce, quello degli Exspectans Ver, ricco di prospettiva ma già molto pieno a livello di idee, suoni, sensazioni.