La necessità di rinascere dalle proprie ceneri, l’importanza di dare un senso alla propria rabbia: in Disco Shuttle, il loro nuovo ep, i Facile si mettono a nudo creando un viaggio attraverso l’esasperazione di un legame che si disgrega fino a scomparire. Le quattro tracce uniscono i precedenti singoli e un brano inedito, dando vita a un progetto che trova forza e continuità nel sound di un rock ruvido che non scende a compromessi; il tutto condito da uno stile internazionale e da un’attitudine fra l’elegante e il cinico che non stonerebbe in un pub inglese.
“Disco Shuttle,” l’ultimo ep dei Facile, è un viaggio sonoro che esplora la disgregazione delle relazioni e la rabbia sottostante, il tutto permeato da un senso di staticità ambientale. Le tracce, ricche di tonalità ruvide e accordi graffianti, evocano paesaggi di contrasti e quieti tumulti. Un’opera che narra, con linguaggio elegante e tagliente, l’eterno ritorno di passioni spezzate e sogni infranti, catturando l’essenza delle relazioni travagliate e del disincanto
Facile traccia per traccia
Partenza piuttosto ruvida per l’ep: This hard love però smorza subito parte delle proprie aggressività, scegliendo un approccio leggermente più melodico pur mantenendo alti volumi e ritmi.
Impatto frontale quello dei suoni di Love Dies Slowly, che affronta questioni amorose con una certa energia, trasmessa soprattutto dalla chitarra elettrica.
Ritmi più controllati quelli di Go wild, un invito a fare scelte selvagge declinato però secondo sonorità che richiamano il british pop di qualche decennio fa. Chiusura di nuovo ruvida con Ironilla, che ha caratteristiche quasi math, se non fosse che dura soltanto due minuti e mezzo.
Un quartetto di canzoni con uno stile molto marcato, quello messo insieme dai Facile, che non si spaventano di fronte ai suoni vintage e proseguono con un certo carattere e molta personalità a perseguire sensazioni apertamente rock, in un’epoca che sembra scegliere altro.