Si apre la stagione dei concerti dell’Arena del Mare e a inaugurare la storica location dei concerti genovesi sono i Fast Animal and Slow Kids. Aimone e compagni, impegnati nel tour che li ha portati e li porterà in giro per l’Italia, stanno proponendo uno spettacolo che omaggia i loro dieci anni di carriera, dalla gavetta ai palchi via via sempre più grandi fino alla consacrazione nel panorama nazionale. La serata all’Arena del Mare, che segue il festival THE NEXT DAY, destinato alla GenZ e sotto l’egida dello storico Goa Boa, si apre però con il cantautorato femminile di Giorgieness.
Giorgia D’Eraclea, cantautrice con base a Torino, sale sul palco quando ancora la luce del sole al tramonto illumina la platea. Voce e suoni rock per il repertorio della giovane artista sono stati capaci di catturare anche il più distratto dei presenti, portandolo nel mondo che Giorgieness ha composto in Mostri, il suo album uscito lo scorso ottobre, e nei due lavori discografici precedenti. Profondità di contenuti e forza dirompente di suoni si mischiano in Mostri, Hollywoo, Tra chi fugge e chi resta.
Poi calano le luci e dopo una mezz’ora di brusio la voce di Aimone esplode: “Buonasera, noi siamo i Fast Animals and Slow Kids e veniamo da Perugia”. I Fask che aprono la serata con Vita Sperduta, ultimo singolo uscito. Poi tocca a Come un animale e Annabelle ma lo spirito è uno: “Siete pronti per fare un po’ di rock and roll?” Un invito che nessuno lascia cadere nel vuoto.
“Le cose belle non durano bisogna fissarle nella mente e io voglio fissare questo momento”, sentimentale, come forse poco era stato in precedenza, Aimone fotografa tutto scrutando il pubblico e non manca di ringraziarlo prima di intonare Lago ad alta quota e Canzoni Tristi, giusto per citarne un paio. Come nella migliore tradizione dei concerti, i Fask salutano e abbandonano il palco per qualche minuto prima di tornare, accolti dall’ennesimo fragoroso applauso, per un quartetto di canzoni impossibili da non cantare: Animali notturni, Cosa ci direbbe e prima di attaccare Non potrei mai Aimone si prende qualche minuto per ringraziare i tecnici, Giorgieness, gli amici, il pubblico, un po’ tutti.
Commosso, Aimone saluta la band sul palco prima di scendere a ringraziare uno per uno i presenti della prima fila quasi come fosse un’onda che si propaga prima di concludere con A cosa ci serve. Cala il sipario ma “se ci teniamo ancora questi istanti […] potremmo stringerci più forti e non sentirci mai più soli”.
Foto di Daniele Modaffari