Fast Animals and Slow Kids, “Hotel Esistenza”: recensione e streaming

Sono sempre i Fast Animals and Slow Kids e vengono sempre da Perugia, ma di strada ne hanno percorsa parecchia. Aimone, Alessio, Jacopo e Alessandro restano però sempre gli stessi ragazzi che abbiamo imparato a conoscere nel tempo: inevitabilmente cresciuti, senza perdere la voglia di raccontare e raccontarsi canzone dopo canzone, concerto dopo concerto. E proprio oggi, giornata di uscita del nuovo album Hotel Esistenza, sembra proprio che non abbiano alcuna intenzione di smettere. 

Undici tracce che parlano di vita, la loro, ma anche un po’ la nostra, con qualche ritorno alle sonorità del passato e senza aver dimenticato le sfumature degli ultimi lavori in studio.  

Hotel Esistenza è il nostro nuovo album, racchiude gli ultimi tre anni delle nostre vite, tra cambiamenti e cose che invece, non cambieranno mai. È un album che contiene dentro di sé vari aspetti della nostra musica, come le stanze di un albergo arredate in maniera diversa ma pensate allo stesso modo. È un disco fatto di canzoni che parlano di feste dalle quali scappare, di autostrade che ti riportano a casa e dell’inferno che abbiamo dentro. Hotel Esistenza è un luogo della nostra mente dove può entrare chiunque lo desideri. Speriamo vi possa far sentire a casa, almeno per una notte

Fast Animals and Slow Kids traccia per traccia

Se sei troppo normale nessuno ti vede

La prima canzone dell’album è anche l’ultima ad aver visto la luce, grazie a un riff di chitarra e alla voglia di celebrare, guarda caso, l’esistenza di ognuno. Una vita normale è il titolo del brano, e racconta di una frequentazione che forse non diventerà mai storia, o forse sì, ma questo poco importa: quel che conta è accettare che il mondo è crudele e che siamo tutti unici, a modo nostro, anche se ci coloriamo fuori dal bordo disegnato per noi. 

Eri il mistero di una mente aperta / il dramma di chi non sa cosa cerca

Introspettiva, innamorata, incoraggiante: Quasi l’universo ha ancora una storia d’amore come tema portante, questa volta consolidata. Due persone che si conoscono, ma mai completamente, anche quando pensano di non aver più nulla da scoprire. L’attenzione per l’altro sa quali conseguenze deriveranno dai comportamenti tenuti, e nonostante questo trovare il coraggio di scavare ancora, come i bambini in spiaggia, per trovare il mare. 

La mente del rimorso è piena di scorpioni / come questa festa che è piena di coglioni

Il ritornello di Festa è già stampato nelle menti dei fan da ormai un paio di settimane. C’era chi nel 2013 aveva in mano alcolici e niente più, come cantava Levante, e chi nel 2024 non vede l’ora di fuggire da un ritrovo di estranei in cui i cocktail sono di gran lunga migliori della compagnia e della musica. Musicalmente cosparsa di colla, sa attaccarsi in fretta alle immagini di tante serate senza un perché.

Sapersi liberare non sembra affatto male / essere liberi è tutt’altra cosa da affrontare

È solo colpa tua punta il dito verso te stesso: sensi di colpa per quanto non è stato possibile raggiungere, per quello che avremmo voluto dire senza riuscirci. Malinconia e rabbia della fine dei vent’anni e della sensazione di dover smettere di fare le cinque e mezzo del mattino perché ormai non è più tempo, senza tener conto di quel che realmente fa parte di noi. Ma senza rinnegare. 

Ma guardaci / come si fa a vivere così / bastardi senza libertà / adulti cinici

Brucia alza musicalmente il tiro: come si può restare indifferenti di fronte alle ingiustizie che affliggono il mondo? Ruggente e fiera come un adolescente incazzato per motivi che oggi dovrebbero ancora farci ribollire il sangue, manifesto di intere generazioni che invecchiando fingono di aver dimenticato la bellezza di una piazza in fiamme. 

Guarda quanto resta di me / quando me ne devo andare

Abbiamo tutti una strada che conosciamo a memoria perché percorsa infinite volte insieme ai nostri genitori: Riviera Crepacuore è una di queste. Casa per qualcuno, località di villeggiatura per qualcun altro, la riviera adriatica sa condire di malinconia ogni traversata in auto, con il freddo che fa bruciare la faccia e il mare che suona la colonna sonora della vita. 

Questa casa è come il tuo diario / la tua voce dentro a ogni armadio

Rimpianti senza orgoglio, Torna cerca disperatamente di avere ancora una possibilità. Una ballata romantica e sincera, pentita e disperata, condita di amore e di rinnovate buone intenzioni. Quando si ama, si deve dire. E i Fask ce lo ricordano ancora una volta. 

Scappo ma i rimorsi mi distruggono / sembrava l’infinito e invece è un attimo

Quasi balbettato, quel Come no che viene ripetuto nel ritornello dell’ottava traccia vuole minare le tue certezze, mentre il senso di colpa vuole ancora avere il sopravvento. Volere qualcosa è l’obiettivo dei tuoi sentimenti, delle persone intorno, e anche il tuo: tornare sui tuoi passi, accettare l’errore, comprendere che l’amore non ha solo una forma.

Il tempo cura tutti tranne chi sta come me

Un presente nostalgico accompagna anche l’atmosfera di Cielo, presa di coscienza che la relazione sia arrivata al capolinea mentre si resta immobili a soffrire come soltanto chi in quel momento sta soffrendo. Non c’è luce nella notte senza il sorriso di chi si ama, sciogliendo un po’ del ghiaccio che circonda i cuori di chi sa che senza l’altro sarà tutto più difficile. 

Se questo amore singhiozza / possiamo bere dell’acqua / andarcene al mare / cambiare la rotta

Santuario è quell’attimo prima della fine: la noia, la pesantezza dello stare insieme per abitudine, e forse un po’ anche per dispetto, ma il terrore di cambiare strada e ritrovarsi soli condisce una sonorità densa di sfumature che spezzano il ritmo e impigliano nella rete del coraggio. 

Le nuvole si specchiano / il ghiaccio le riflette / ti guardo un’altra volta / e poi non penso a niente

Le montagne fanno da cornice a una promessa d’amore in Verrai all’inferno con me, che ha il compito di chiudere l’album con il cuore gonfio di speranza. Solido e scolpito, il granito raccoglie le buone intenzioni, i buoni sorrisi, i buoni sentimenti di una storia che nasce passo dopo passo, che non guarda la cima fin dalla valle ma che cammina pazientemente e con fiducia verso il domani, che sarà un altro ieri quando il sole sorgerà di nuovo. 

Sono sempre i Fast Animals and Slow Kids e vengono sempre da Perugia, anche se crescendo sono cambiati i tagli di capelli, le strutture delle canzoni e gli occhi con cui si guarda il mondo. Hotel Esistenza sa di chiacchierate con gli amici, di serate in cui l’orologio sembra non esistere perché quel che più conta è far capire come stai, mentre accogli quel che chi hai di fronte vorrà donarti. 

Genere musicale: pop, rock

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