Filippo d’Erasmo: l’estetica che stavo cercando
Si chiama Monica sulla spiaggia di Follonica il nuovo singolo di Filippo d’Erasmo, cantautore al lavoro sul proprio primo disco e con già qualche storia da raccontare. Ecco la nostra intervista.
Vuoi raccontarci la tua storia fin qui?
Sin da bambino suonavo qualsiasi oggetto mi capitasse tra le mani, componendo melodie strampalate. A 15 anni ho iniziato a suonare la chitarra in band punk, rock, pop e metal della mia provincia.
Ho scritto le prime canzoni nel 2009 con il progetto Indiepercui. Incuriosito da qualunque oggetto emettesse suono, mi divertivo a mettere le mani su vari strumenti, imparandone i rudimenti. In quegli stessi anni mi appassiono alla produzione musicale, frequentando un corso con Giovanni Facelli e Luca Francia (Tomakin, Lo Straniero).
Iniziando a prenderci gusto e capendo che un “lavoro vero” non fa per me, decido di impegnarmi sul serio con la musica e nel 2018 conseguo il master in Songwriting presso il Cpm Music Institute di Milano, dove studio scrittura, e il master in arrangiamento e produzione musicale, presso la Mat Academy.
Esordisco con il progetto musicale La Scimmia Nuda, pubblicando l’EP “La Fuga” sotto l’etichetta indipendente Ohimeme. Sempre nel 2018 decido di lanciarmi nel mio progetto solista Filippo D’Erasmo e a dicembre dello stesso anno pubblico il singolo Monica sulla Spiaggia di Follonica, prodotto da Luca Grossi (Sintomi di Gioia, Ave Quasar). A oggi sono al lavoro sul mio primo album come solista.
Come nasce il tuo nuovo singolo Monica sulla spiaggia di Follonica?
Mi capita sovente di avere déjà vu senza apparenti nessi logici con il presente, riguardanti alcuni viaggi che ho fatto, oppure particolari situazioni. Dev’essere successo anche mentre scrivevo questa canzone. Avevo questa idea narrativa, questo bisogno di buttare fuori il pezzo, ma non avevo ancora iniziato a scriverlo perché mi mancava il contenitore per collocare la storia.
Poi mi capita tra le mani I pesci non chiudono gli occhi, di Erri De Luca. Mi bastano due pagine per capire che quella è esattamente l’estetica che stavo cercando, da quel momento la canzone si è sviluppata praticamente da sola prendendo spunto dallo stile e dalle immagini che la lettura mi ha evocato. In Monica vivono diverse donne che hanno fatto o fanno parte della mia vita, ma vive anche la ragazza di cui scrive De Luca.
Quali sono i tuoi capisaldi musicali? C’è qualcuno a cui ti ispiri in particolare?
I miei ascolti sono molti. Per ciò che riguarda i testi, ho come stelle guida i grandi cantautori del passato, tra tutti De André, ma guardo anche molto alla nuova ondata cantautorale indipendente, che affronta tematiche contemporanee in un modo più fresco e più vicino alla mia generazione.
Parlo di autori come Dario Brunori, Vasco Brondi, Francesco Bianconi, Colapesce. Musicalmente forse ho ancora referenze un po’ più internazionali, legate al primo “indie” inglese e al pop o rock alternativo americano, quegli ascolti di quando suonavo in una band.
Su tutti la stella guida sono i Radiohead, ma loro sono davvero a un livello musicale che va persino oltre la musica. Non li considero quindi un’influenza musicale quantomeno avvicinabile.
Hai conseguito il master in sogwriting al Cpm. Che tipo di esperienza è stata?
Il master di scrittura a Milano è stata un’esperienza davvero unica e preziosa. Il Cpm è una sorta di università musicale, incentrata sulla musica moderna. Personalmente frequentandola da pendolare non ho avuto modo di viverla a pieno, però ho conosciuto ragazzi che passavano intere giornate immersi a 360 gradi nella musica.
Si tratta di un ambiente davvero stimolante, lì ho imparato a stimolare il processo creativo, cosa fondamentale per una penna pigra come la mia.
Hai partecipato a Sanremo Giovani: è stato un passo importante per te?
Ho partecipato a Sanremo Giovani come autore, scrivendo un pezzo per una giovane e talentuosa interprete. È sempre un’esperienza stimolante scrivere per qualcuno, significa portare una parte del tuo mondo filtrandolo attraverso gli occhi e la voce di un’altra persona.
Che cosa arriverà dopo questo singolo? Hai già pianificato le prossime mosse?
Sto lavorando al mio primo album. Le canzoni ci sono, sono nella fase in cui sto decidendo quali saranno quelle che entreranno a far parte del disco e mi sto occupando degli arrangiamenti.
Sto lavorando con calma, perchè sono ancora in quella fase primordiale delle cose, in cui non hai pressioni dall’esterno… Che poi è quella sensazione di libertà espressiva fondamentale per il processo creativo, dalla quale nascono le canzoni migliori.