Dopo la pubblicazione Dopamina, il progetto di Filippo Poderini prosegue con i singoli Perché Rimani e Sete. Perché Rimani è fuori su tutti i digital store e vede la collaborazione di un’istituzione dell’indie italiano, ovvero Giorgio Canali.
Un brano che affonda il sound design nella drum and bass. Accattivante, quasi rimbombante ti entra in testa come un grido. Una riflessione sul lasciare andare qualcosa che non ci appartiene più che fino a quel momento ci ha fatto affondare. Un po’ come dei pensieri ricorrenti Perché rimani risuona nella mente.
Si parla di rimpiazzare qualcosa che ci identifica, che non serve più nonostante rimanga lì, solenne, imperitura come i mostri di Lovecraft. Gridano, quei mostri, parole che non comprendo ma mi graffiano lo stesso. Sarebbe stato meglio non ci fossimo mai incontrati, se non fossimo pervenuti l’un l’altro, come dice Canali stesso
Solo un paio di settimane prima, Perché rimani è stato anticipato dal singolo Sete. Il brano è fortemente influenzato dall’elettronica tedesca alla Moderat e si avvale del feat. di un talentuoso rapper umbro, Kime (aka Alessio Nulli).
Sete racconta il sentire in una relazione di co dipendenza. La sete, il bisogno di bere dall’anima di qualcun altro, dalle sue vene per darsi un senso. Quelle situazioni in cui l’altro è una cura palliativa, che non fa bene
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