Please, Take Your Time è il secondo album dei Finister, in uscita oggi per Red Cat Records. Il disco segue l’esordio discografico, datato 2015, di Suburbs Of Mind (Red Cat/Audioglobe). Il nuovo album, registrato tra Inghilterra, Francia e Italia, vede la collaborazione di Howie B, già producer triphop di star internazionali come U2, Bjork, Tricky e molti altri.
Please, Take Your Time nasce a metà tra la più frenetica vita metropolitana e il rifugio sicuro del proprio universo mentale e musicale. La ricerca sonora incontra nei brani dell’album una scrittura intima e più minimalista rispetto al passato.
Finister traccia per traccia
Si parte forte, almeno a livello di suoni, con Lighter, dai riflessi electro e dalla linea ambigua, capace di muoversi ondeggiando fra chiari e scuri.
Prevalgono nettamente gli scuri invece in A Free Bug, inquieta e costruita da un giro notturno ed elettrico. La crescita finale può far pensare a gruppi antichi (tipo i King Crimson).
I Know That I Can Be With You si prende qualche momento di riflessione, ritmi bassi e un po’ scarichi, arricchiti di risonanze e nostalgie. Il finale con il sax evoca ricordi new romantic.
Furente e molto rock, quasi post grunge, ecco poi Pan Tribal, pezzo che stacca completamente e che recupera tutte le energie diffuse fin qui.
Approccio psichedelico quello di My Deepest Faces, che si riempie di idee lisergiche anche quando poi si accelera, strattonando, il ritmo.
Dopo tanto correre, una pausa: Vapor fa evaporare parte del sudore in una ballad ariosa ma sempre elettrica.
Fa giri larghi e un po’ tortuosi la notturna I Can See You, molto alimentata dai bassi. Si va a chiudere con un altro pezzo di inquietudine vibrante, come la molto carica Skyscrapers.
Disco molto interessante e ricco di idee e di suoni buoni per i Finister. Al di là dell’intervento di Howie B si capisce che la band ha avuto il piglio e l’approccio giusto con un disco molto convinto e convincente.