Rapimenti alieni e sonorità psych e prog: i Five Tons of Flax pubblicano Lucid Dream Abduction, il nuovo disco, che TRAKS ti fa ascoltare in anteprima esclusiva cliccando a questo link.
A distanza di un anno e mezzo da 7, il loro precedente lavoro, i Five Tons of Flax tornano con un nuovo disco nato da sessioni parallele al disco precedente. L’intenzione è proporre un ibrido tra alternative rock dalle sfumature stoner ed elettronica.
LDA è stato masterizzato da Stefano Vendramin nell’Analogico Studio di Como, e al suo interno ha come ospiti Fabrizio Scariolo (“an Autumn Day in Tokyo”, autore del testo e coproduttore) e Daniele Marturano (assolo di tastiera finale in “Minimal Mass”), Tutte le canzoni sono scritte, registrate e arrangiate da Vincenzo Orsini e Matteo Blundo, membri fondatori del gruppo, i quali hanno dato pieno sfogo alle proprie idee utilizzando anche strumenti suonati solo privatamente e saltuariamente, come basso (per entrambi) e chitarra (per Matteo).
Five Tons of Flax traccia per traccia
Si parte da Minimal Mass, con il featuring di Daniele Marturano, canzone cangiante e chiaramente debitrice di certa parte del progressive, ma non lontana da ritmiche quasi dance.
Pink Shows invece ha basi rock molto solide, che pur fra sonorità cangianti si manifestano sempre più andando verso la fine del brano.
Ritorna la calma con Catholic Mambo Jambo, almeno sulle prime: anche qui c’è un cambio di marcia per un brano che rimane comunque oscuro e misterioso, con un violino che impazza da metà brano in avanti.
Un’oscurità più sensuale quella attorno alla quale si avvolge An Autumn Day in Tokyo, con Fabrizio Scariolo.
C’è un mormorio indistinguibile all’inizio di Blank War, che si fa ossessiva fin dalle prime battute. Il ribollire iniziale sfocia in un duello tra chitarra e synth, che evolve verso le dissonanze del finale.
Dance with Monsters ha un avvio in punta di suoni, prima che inizino schermaglie ritmiche miste e sovrapposte.
C’è un giro di chitarra grosso e potente ad aprire le porte di Lucid Dream Abduction, la title track, più clamorosa e rumorosa che mai. Le evoluzioni però sono mobili, mercuriali, scappano in varie direzioni e sorprendono.
I ritmi di Arousal sono molto alti e il brano va di corsa su terreni che però cambiano in fretta, mescolando elettricità ed elettronica.
Clamorosa e potente, ecco poi Chimaera Bobinans, qualunque cosa voglia dire il titolo, capace anche di momenti più tranquilli, ma senza abbassare mai i livelli di tensione.
Decolla in fretta On Culture, lunga suite che chiude il disco in termini cosmici e psichedelici.
Disco molto interessante e ricco di stimoli, quello dei Five Tons of Flax, che riescono a mescolare le sensazioni e le sonorità senza mai perdere il bandolo della matassa (non è poco).