Foxtrott, “Meditations II”: la recensione
Marie-Hélène L. Delorme è una vocalist, produttrice e multi-strumentista che arriva da Montreal. Da quando si è svelata al mondo con lo pseudonimo di Foxtrott, con l’ep Shields (2012) e l’album di debutto A Taller Us (2015), nominato ai Polaris e pubblicato con One Little Indian, le sue robuste linee di basso, le melodie accattivanti e il candore dei testi l’hanno portata a New York, Londra, Berlino e oltre.
Foxtrott trae ispirazione da mondi musicali multipli senza restare intrappolata in alcun genere specifico. “Ecco come lavora il mio cervello: assorbo l’energia di un pezzo che mi piace, e poi cerco di riprodurne la sensazione, l’effetto fisico, senza copiarne i codici. Questo processo e ciò che più mi entusiasma.”
Meditations è diviso in tre ep autoprodotti – che culmineranno in un album unico il 5 ottobre – sono stati realizzati durante un solitario ritiro nel sud-ovest del Messico, con Delorme che mescola, insieme alla musica, anche i suoni ambientali che la circondavano in quei momenti. Qui prendiamo in esame il secondo ep, uscito il 10 agosto.
Foxtrott traccia per traccia
C’è molta ansia nell’incedere di Better With You, che ha linee semplici ma molto marcate e un beat chiaramente parente di quelli edm, pur non raggiungendo velocità ossessive.
Melting Woods ha un ingresso più calmo ma anche un po’ più “sporco”, con una certa attività di percussioni e fiati a corredare un pezzo strumentale molto ricco.
Torna la voce invece per For As Long As, che propone una serie di contrasti e di cambi di clima e di umore improvvisi, in un brano che gode di una moderazione soltanto apparente.
Buon secondo lavoro per Foxtrott, che propone tre brani molto ricchi di personalità e che alimenta la curiosità per ascoltare il lavoro una volta finito.