Esce il primo omonimo ep di Gastuzie, progetto musicale di Beppe Scarangelli, classe ’96. Dopo dieci anni di esperienza e tanti concerti in tutta Italia, il contatto con la cultura underground di Los Angeles lo convince a mettere nero su bianco la propria musica e i propri testi.
Quattro brani cantati in inglese e scritti di getto durante il primo lockdown, nei quali ha creduto sin da subito la label indipendente Trulletto Records (Bodah, Autune, Sebastiano Lillo, K-Ant), anch’essa di base in Puglia.
Chiuso nella mia stanza, circondato da montagne di amplificatori e chitarre, ho finalmente avuto ciò di cui avevo bisogno: il tempo. Grazie a tutto quel tempo chiuso e solo, che ho apprezzato tanto e ogni tanto mi manca, sono riuscito a fermarmi e a pensare un po’ a ciò che mi era successo e a mettere nero su bianco i dettagli che avevo paura di essermi perso. Di getto ed ispirato ho scritto di amici, mio fratello, ragazze, relazioni, la California, in salsa di malinconia e rabbia. A livello di sound, le pretese erano alte: poter suonare una sola chitarra, con delle armonie aperte e un sound il più ampio possibile, evitare troppi effetti e le distorsioni, mantenendo lo stesso sound vero del live
Gastuzie traccia per traccia
Una chitarra che rimbalza sui ritmi veloci di Long Bob apre l’ep: le idee post punk del brano, che nasconde un cuore gentile dietro le sonorità rumorose.
Un po’ più scure le atmosfere di Cow Chew, che si presenta evidentemente figlia di certo grunge, con una chitarra in questo caso piuttosto tignosa.
Con un’intro un po’ alla More than words, ecco la ballad: Loquats è un brano soltanto per voce e chitarra, che mette in luce qualità (e qualche piccola imperfezione) del cantato di Gastuzie.
May Nov ’19 (Wasting Time) chiude il cerchio con un ingresso nel brano piuttosto rallentato, ma anche con idee più allargate e potenti.
Il progetto di Gastuzie è convincente e ben fatto. L’esperienza maturata in precedenza si rende utile in quattro brani che tuttavia non mancano di freschezza e ottimo impatto.