Gemitaiz & Madman, “Scatola nera”: recensione e streaming

Scatola nera (Tanta Roba Label/Island Records/Universal Music) è il disco che rimette insieme Gemitaiz & Madman. Con un profluvio di featuring che vanno oltre il recinto dell’hip hop, il terzo lavoro in studio dei due rapper, che segue l’uscita di “Detto, Fatto.” (2012) e “Kepler” (2014), arriva a cinque anni dall’ultimo disco insieme.

L’album è stato anticipato dal singolo Veleno 7, singolo già certificato platino da Fimi/Gfk Italia, Gemitaiz e MadMan hanno battuto il record nazionale di stream giornalieri per un singolo brano su Spotify, con un totale di 1,824,280 stream in sole 24 ore. Il brano conta a oggi oltre 25,3 milioni di ascolti.

Gemitaiz & Madman traccia per traccia

Fuori e Dentro, con Tha Supreme, apre il disco: le atmosfere sono tutto sommato tranquille, il sound abbastanza vicino alla tradizione hip hop, con qualche richiamino anche americano. La parte più serrata e più cruda del pezzo è quella finale.

Suonetti sintetici aprono Esagono, che vede la partecipazione di Salmo. Qui la base è tranquilla, ma il rap è serratissimo. “Noi siamo artisti/sembriamo felici però poi siamo tristi”: il pezzo però non sembra né troppo felice né troppo triste, al limite un po’ incazzato.

C’è la vocalità singolare di Mahmood a firmare l’ospitata in Karate, pezzo tutto sommato morbido e quasi romantico, così come la seguente Come me, senza ospiti e immersa in sonorità vicine alla black.

Riferimenti (sono nel titolo) ai Red Hot Chili Peppers con Californication, pezzo che viaggia oltre Oceano ma per descrivere sensazioni di hangover.

Si torna alla parte più “mad” con Fiori, che mette accanto al duo Marracash e Guè Pequeno, trasformandosi in un confronto di virtuosismi.

Quasi un divertissement ¥€$, con un campione di pianoforte allegro a loop, breve escursione in campo monetario.

Venerus è l’ospite di Che ore sono, che torna sul morbido, con qualche vaga sensazione di synth pop e qualche cascata di parole qui e là (e perfino una citazione di Battisti).

Ed ecco Scatola Nera, la title track, che ha un drumming molto vivo e la presenza di Giorgia, che si insinua con fare soffice e conferendo qualche tocco soul al pezzo.

Altra voce femminile, quella di Priestess, si incontra all’interno di Un’altra notte, censurata da Spotify (ma piuttosto comprensibile) , appropriatamente attorniata da sonorità notturne e da un andamento molto ambiguo.

Il finale del disco i due lo riservano soltanto per se stessi: Tutto ok è un pezzo molto serrato e molto autobiografico, che si confronta con la vita quotidiana in modo meditativo e anche maturo. “Sei sicuro che vuoi essere come me?”

A chiusura del disco la già molto celebrata Veleno 7, un’uscita dal disco decisamente energica e anche piuttosto ipnotica.

Il nuovo disco di Gemitaiz e Madman allinea molti ospiti, anche qualcuno a sorpresa, ma non si riduce certo a una sfilata e a uno sfoggio di amicizie. La sostanza che i due mettono sul tavolo è molto consistente e anche la creatività a livello di basi e, tutto sommato, di argomenti trattati, fa riconoscere non soltanto il talento ma anche un certo sviluppo nel suono dei due.

Genere: hip hop

Se ti piacciono Gemitaiz & Madman assaggia anche: Night Skinny

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