Giorgio Canali, Vasco Brondi, Marlene Kuntz @ Genova Summer Live 2024: il report

C’erano Giorgio Canali, Vasco Brondi e i Marlene Kuntz… No, non è l’inizio di una storia, per quanto affascinante, ma la line up della serata di mercoledì 10 luglio al Genova Summer Live 2024. Nomi che potrebbero benissimo viaggiare in solitaria e comunque far godere intensamente si sono avvicendati, uno dietro l’altro, regalando gioie a un pubblico mai così variegato. C’è il rock duro e puro, il cantautorato sperimentale e straniante, la poesia sposata con le chitarre elettriche e le distorsioni: cosa potrebbe andare storto?

A scaldare l’Arena del Mare del Porto Antico di Genova è Giorgio Canali, che insieme a Marco Greco (definito dallo stesso cantante il bassista peggio vestito del rock italiano, giusto per non mandarle a dire) e Luca Martelli ha proposto i brani dell’ultimo album Pericolo Giallo, conditi da un paio di cocktail e qualche imprecazione. Il rocker riesce ancora e sempre a rendere giustizia al percorso che lo ha portato fin qui: dissacrante, travolgente, a tratti ruvido come la lingua di un gatto che sembra affettuoso ma in realtà ha come obiettivo quello di scartavetrare le tue solide certezze, e trasformarle in crepe da cui far uscire il veleno. Sempre fiero, sempre sornione, sempre un piacere.

Un cambio palco, un cambio d’atmosfera ed ecco salire una creatura mondana e mistica, che proprio il buon Canali ha scovato in uno sperduto bar della provincia ferrarese ormai una ventina di anni fa. Si tratta di Vasco Brondi, che ormai abbandonato il progetto Le luci della centrale elettrica, ci mette il nome e la faccia, il cuore e la voce. Una scaletta sorprendentemente vicina ai gusti di chi era lì per lui, dove hanno trovato spazio i nuovi brani come Illumina tutto e Un segno di vita, ormai già entrati a sfondamento nel cuore del pubblico, accanto a pilastri della discografia che fu, da Cara Catastrofe a Le ragazze stanno bene, passando per Mistica e Chakra. Una mostra dei più grandi capolavori di un artista non sempre facile, che però quando arriva travolge e non lascia scampo, nonostante tutto. Ma è sulle note di Piromani che l’emozione decolla: il racconto dell’incontro con Giorgio Canali (insieme a lui, alla chitarra, durante l’esecuzione), un inizio, vent’anni fa, che già raccontava di personalità enormi e di persone all’altezza di sopportarne il peso.

Ci si lascia commossi, ma non c’è tempo di lasciarsi troppo andare: c’è un importante compleanno da festeggiare, i primi trent’anni di Catartica. L’album pubblicato nel 1994 dai Marlene Kuntz è infatti protagonista del live che Cristiano Godano, Riccardo Tesio, Luca “Lagash” Saporiti, Sergio Carnevale e Davide Arneodo hanno portato sul palco. Classe 1966, camicia e mocassini bianchi abbinati a un pantalone nero elegantissimo, il frontman-professore ancora una volta fa gongolare. L’energia è sempre la stessa, e sembra per nulla intenzionata a lasciare la band: in scaletta immancabili i pezzi che hanno fatto sognare una generazione, quella che era presente a sostenere, canticchiare, alzare le braccia al cielo in un grande rito collettivo, uno dei pochi che ancora caratterizzano il nostro tempo. Da Trasudamerica a L’agguato, passando per Festa Mesta, Sonica, Nuotando nell’aria e un’immancabile Lieve dedicata alla memoria di Luca Bergia, scomparso nel 2023 dopo aver trascorso con il gruppo cuneese trentuno anni di onorata carriera. Poche parole, tanto sudore, emozione palpabile, mentre il cuore dolente, tremante e ardente, si rende conto di amarli ancora.

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