Giovanni Neve, “Premi Play”: recensione e streaming
Premi Play è il disco d’esordio di Giovanni Neve, pseudonimo di Giovanni Morbidoni, classe 1997. Premi Play è un lavoro dal gusto allegro e con sfumature tropicali, ma anche malinconico e vicino alla musica d’autore più recente, arricchito di venature electro pop e atmosfere cariche di energia.
Dopo aver debuttato nel 2021 con i singoli Camini, Astronavi da crociera e Te quiero mama prodotti da Taketo Gohara e Fabio De Sanctis, seguiti dall’ultimo estratto Timbrami le labbra, nell’estate del 2021 Neve ha l’occasione di ampliare il suo pubblico aprendo alcuni concerti sold out degli Psicologi, dando prova sin da subito delle sue capacità sui palchi dei principali festival estivi.
Giovanni Neve traccia per traccia
iTunes messo in pausa e una citazione dei Jalisse, insieme al pianoforte su Premi Play, title track che apre il disco con molta melodia. Poi percula la Juve con la Champions, che fa sempre piacere.
Ecco poi Camini, che disegna qualche interazione con i synth, e poi fa scattare un ritmo dance, per una sorta di techno pop che ha già raccolto più di 100k ascolti su Spotify.
Pezzo più meditativo e minimalista, ecco poi Tra le dune. Un po’ alla Franco126 si esplora poi l’Oceania, con balli al ristorante cinese e prospettive di esplorazione (e la seconda citazione di Sky in quattro canzoni: sponsorizzazioni in vista?)
Chitarra acustica per una movimentata Astronavi da crociera, un po’ jovanottesca ma anche ricca d’impeto e d’impatto. Ecco poi l’ultimo singolo Timbrami le labbra, piuttosto narrativa, su musica tranquilla ma con una certa ansia nel cantato.
Latte e Gocciole (qui l’assegno dovrebbe arrivare da Barilla/Mulino bianco) fa pensare decisamente ai Pinguini Tattici Nucleari, per un brano con qualche gioco di parole e gli archi sullo sfondo.
La tropicalità emerge tutta in Dormi da me sul mare, che a parte i colibrì l’ukulele lascia spazio anche a un po’ di malinconia. Si balla un po’ con Maledette frasi mai dette (qui il punto di riferimento itpop sono i Canova di Portovenere).
Te quiero mama sfocia nell’hip hop colorato quasi di reggaeton, sicuramente con l’estate in vista. Si chiude sul dolcino, con I tuoi jeans, un po’ cremoninesca e sognante.
Ha la faccia da bravo ragazzo Giovanni Neve, con un po’ di fissità nello sguardo, sulla copertina del disco. E parla di viaggi più immaginati che effettivi, scrive canzoni dai gusti semplici. Ma lo fa bene, senza risultare stucchevole e conquistando con canzoni che rimangono in testa.