Di Chiara Orsetti
Giovanni Truppi scrive bene. Davvero bene. Non ci sarebbe neanche bisogno di ribadire ovvietà, ma in questo periodo storico non si sa mai. Quindi, dicevamo, Giovanni Truppi scrive proprio bene. E per ricordarcelo ha pensato di pubblicare un nuovo ep, intitolato 5, come i brani di cui si compone.
Non sono 5 inediti però: i primi tre sono estratti da Poesia e Civiltà, album dello scorso anno che ha consacrato la bravura dell’artista napoletano. A cantare, questa volta, non è il solo Giovanni: Calcutta, Niccolò Fabi e La rappresentante di lista si sono impegnati a reinterpretare e dare nuova luce alle tre canzoni scelte. Vediamo comparire anche Dario Brunori in uno dei due inediti, mentre la quinta traccia resta l’unica a essere interpretata solamente da Truppi.
Giovanni Truppi Traccia per traccia
Muti e nudi senza parlare, ad aspettare per ore
Mia, ovvero le dichiarazioni d’amore fatte a modo. Era già potente nel disco precedente, poi arriva Calcutta e diventa subito accendini accesi e voci che cantano a squarciagola. Che in effetti se uno volesse trovare un difetto a Truppi potrebbe dire che manca un po’ di carica da stadio, che non è per forza un male, anzi. Però poi arriva Calcutta, dicevamo. E la stessa canzone, riarrangiata, ok, si trasforma e fa venir voglia di cantare. E questo è il super potere di Edro, si sa.
Inutile forse spendere parole per l’amore e il desiderio di diventare uno che riusciva, riesce e riuscirà a trasmettere il testo di questo brano.
E ti meravigli quando ti dico che mi incanti
Due segreti vede la partecipazione di Veronica Lucchesi de La rappresentante di lista. Anche in questo caso le parole sono assolute e totali protagoniste di questo viaggio sognante, rese sicuramente più morbide dalla voce intensa di Veronica, che segue quella di Giovanni e viene lasciata libera di spaziare in solitaria. Una tensione che sale, insieme al ritmo e al canto.
Benvenuta tra le mie promesse
Conoscersi in una situazione di difficoltà è un’opportunità. Lo dice Truppi e alla fine ci credo pure io. Nonostante la sappia ormai a memoria, la lacrimuccia scende puntuale. Se dovessi trovare un parallelismo con una canzone che ha fatto la storia viene in mente “La costruzione di un amore”, ma in rosa e con un po’ meno angoscia. Niccolò Fabi e la gentilezza del suo essere contribuisce a rendere ancor più vincente questa nuova versione di una delle più belle canzoni dell’ep, e forse anche degli ultimi anni.
E mi domando se da vecchio sorriderò pensando alla mia morte come sorrido adesso quando penso alla calvizie
Il primo inedito è Procreare, cantata insieme a Brunori Sas. E sono convinti che tutti noi ce la possiamo fare a capire cosa vogliamo. Sono ottimisti, quasi mistici, per poi tornare alle serate con gli amici. Il clima è quello di due ragazzi e una chitarra per vincere la timidezza e far vedere cosa si nasconde sotto l’aria da intellettuale. Anche questa scelta sembra vincente, visto il grande consenso riscosso da Dario Brunori per l’ultimo album.
Tu devi solo esistere
Ultimo singolo, cantato in solitaria. Il tuo numero di telefono è un’altra canzone d’amore, assoluto stavolta e meno terreno, ma di certo ugualmente potente. E giustamente il gran finale doveva avere un solo protagonista.
Per ognuno dei 5 brani avrei concluso dicendo che si trattava del pezzo migliore dell’ep. Poi l’ho scritto solo una volta, seguendo la pelle d’oca e il brivido personale. Ma quando alla fine di una canzone resti avvolto ancora per un po’ dall’atmosfera che ha saputo creare, vuol dire che funziona. Funzionano anche le poche tracce, che sono talmente belle che se fossero state di più… sarebbero state troppe.
Dietro 5 c’è anche un bel progetto grafico alle spalle: sei illustratori hanno prestato la loro matita per disegnare le storie delle canzoni dell’ep. Musica e arte. Musica è arte.