Giulio Fagiolini, “Sail the skies”: recensione e streaming

Esce in distribuzione Believe sail the skies, il nuovo disco del compositore e pianista Giulio Fagiolini, già anticipato dal singolo dal singolo crater(e)sail the skies è stato pensato e registrato in Toscana, all’interno di una villa risalente al XVIII secolo, nell’inverno scorso; le composizioni nascono spontaneamente da un’irrefrenabile desiderio di trasformazione e pacificazione. Fagiolini sarà in tour per presentare l’ep. Il tour prevede esibizioni in piano solo e in duo sperimentale.

Giulio Fagiolini traccia per traccia 

L’ep si apre sulle atmosfere morbide e dolci di crater(e), il primo singolo del lavoro. Un’atmosfera piuttosto sognante e molto eterea, che accanto al pianoforte allinea anche gli archi, che si muovono in lontananza e regalano pizzichi di inquietudine.

La title track sail the skies è altrettanto eterea, ma con un vago senso di dramma che aleggia. Arrivano però suoni sintetici a cambiare parzialmente la percezione e a distorcerla almeno un po’.

Un po’ più spettrali le atmosfere che accompagnano all the things around you, capace di un crescendo moderato ma non per questo non meno minaccioso.

La breve sci to the moon racconta di una scalata, con toni che evocano alla mente colonne sonore di film suggestivi ed evocativi. Più marcati anche se sempre piuttosto rarefatti i modi che eco mette in piedi per chiudere il lavoro.

Il lavoro di Giulio Fagiolini si cura fino a un certo punto dei confini tra classica e pop, mescolando atmosfere e discorsi in modo fluido e plastico. L’ep è un assaggio di ottima qualità delle capacità del pianista, sia a livello compositivo sia per creatività.

Genere musicale: ambient

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