Stesso palco, stesso orario, eppure l’aria che si respira poco prima dell’inizio della quarta serata del Goa-Boa Festival 2017 è molto diversa rispetto a quella del giorno prima. Sono appena le 19.30 ma i fedelissimi, tutti molto giovani, hanno già conquistato le posizioni davanti al palco, attaccati saldamente alla transenna che li separa dai loro idoli. Il primo a salire sul palco è il giovane rapper genovese Cromo, accompagnato da un altrettato giovane Young Slash, con cui divide la scena. I due si esibiscono in alcuni pezzi che scatenano già l’entusiasmo dei presenti, come Kilimangiaro, Tonico e Cromito Loco, in attesa dell’uscita del primo album dell’artista.
È poi la volta di Gazzelle, di Flavio Pardini, che presenta il suo album d’esordio Superbattito. Romano de Roma, ha deciso di far uscire il suo primo disco in anonimato, e di svelare la sua identità a giochi fatti, per dare risalto alla sua musica, vera colonna portante del progetto. Eppure sul palco è a suo agio, un po’ scazzoso forse, ma mai finto e costruito. Balena, Démodé, Nmrpm e il loro synthpop scaldano l’atmosfera, i ragazzi cantano insieme a Gazzelle e piano piano la piazza diventa più piena. Si continua con Meltinpot, Sayonara e il loop di Zucchero Filato. Flavio, sigaretta accesa, continua a cantare tenendo sempre stretto il microfono, con la soddisfazione di chi sta vedendo i risultati di tanto lavoro. Quella te e Non sei tu chiudono l’esibizione, e Flavio, sceso dal palco si presta a qualche scatto con i fans.
Tocca a Carl Brave x Franco 126. Sono arrivati anche loro da Roma, ma raccontano di aver perso il treno e di non aver fatto il soundcheck. Poco male, l’esibizione fila liscia, aperta da Lucky Strike e seguita dagli altri brani contenuti nel loro album d’esordio Polaroid. La romanità rimane una virtù per questi due artisti, ostentata e raccontata in ogni traccia, dalle storie narrate e dal tipico accento con cui questo accade.
Ormai è calata la sera, tutto è pronto per accogliere i Pop X. Ma forse sono i Pop X a non essere pronti per il palco. O forse sono troppo pronti. Troppo è la parola chiave della loro esibizione, effettivamente. Chi conosceva già il gruppo e le sue canzoni sapeva ampiamente che non sarebbe stato un semplice live “sali sul palco/canta/saluta”, ma difficilmente ci si poteva aspettare una performance del genere. Sul palco lucine colorate provenivano da ogni direzione, dai cappellini indossati dai protagonisti, ai led con cui è stata addobbata la strumentazione. Gli abiti indossati spaziavano da impermeabili gialli da pioggia, a shorts cortissimi, a boxer e giacca della tuta anni ’90.
Al di là dell’aspetto visivo, anche da quello musicale qualcosa è andato storto, rispetto al disco sono stati effettuati stravolgimenti tali che non hanno permesso di cantare al pubblico, che di solito va ai concerti anche per questo. Pezzi come Cattolica e Secchio sono risultati quasi irriconoscibili, purtroppo. Fare foto è praticamente impossibile, sullo schermo piazzato al centro del palco un foglio di testo viene costantemente riempito di frasi più o meno provocatorie, cancellate e riscritte, mentre le luci strobo non si spengono mai. Eppure, i Pop X hanno un modo di fare così bizzarro, un estro così confusionario da risultare comunque, a suo modo, particolare.
Finita l’esibizione perché “non abbiamo altre basi”, è il momento dell’artista più atteso della serata, Ghali. E se i ragazzi lo aspettano con così tanto entusiasmo, probabilmente un motivo c’è. La prima canzone è Ricchi dentro, e sul palco appare questo ragazzone altissimo e dal viso sorridente e molto più dolce di quanto voglia far sembrare. Cantano davvero tutti, e a volte il rapper lascia il microfono per sentire solo le voci del pubblico. Con Cazzo Mene e Marijuana continua la serata, per poi tornare alle canzoni del primo album con Milano.
Tra un pezzo e l’altro continua a chiacchierare con i fans: si spengono le luci e dal palco Ghali esorta ad accendere i flash dei cellulari, e dopo poco chiede che tutti si voltino dando le spalle al palco e che scattino un selfie da postare su Instagram in tempo reale, ottenendo sempre più ovazioni dalle prime file. La serata continua, e si balla soprattutto con Ora d’aria, Pizza Kebab, Boulevard e Vida.
Per il gran finale, Ninna Nanna si conclude con la tipica musica per far addormentare i bambini accompagnata dall’uscita di scena del rapper. Subito dopo però suona la sveglia, ed è il momento dell’ultima canzone, Happy Days, al termine della quale l’idolo delle nuove generazioni di appassionati di rap scende dal palco per salutare la prima fila. Uno spettacolo che è stato una rivelazione per chi non lo conosceva bene, e una assoluta conferma per chi invece lo aveva già inserito nella lista degli artisti da tenere d’occhio.
La notte è giovane, e in pochi minuti la scena è pronta ad accogliere Mykki Blanco e la sua estrosa performance che fa ballare il pubblico rimasto.
Foto e testo di Chiara Orsetti