Controtempo è il disco d’esordio di Godot. pubblicato da Costello’s Records e distribuito da Artist First. La recente new entry del roster Costello’s Records, brillante talento del panorama emergente, si è già messo in evidenza grazie ai suoi brani d’esordio e al Music Project x Mahmood di Levi’s.
Godot. traccia per traccia
Non misura gli sforzi, Godot., nella traccia che apre il disco: Oppure è un brano intenso, avvolgente, sicuramente molto melodico e quasi lirico. Archi e crescendo emozionali forniscono un biglietto da visita importante al lavoro.
Promesse di viaggi e giri di basso in Tralicci, che persegue altre linee melodiche, ancora con gli archi che sollevano i sentimenti. Ma si parla di abissi e deserti per parlare di sentimenti, in un secondo tratto di dramma interiore.
Più leggera l’atmosfera di Sono un fesso, che se la gioca in acque un po’ più contemporanee e itpop. “Credo che certe storie abbiano il sapore del cioccolato dimenticato in una tasca in pieno luglio”: riflessivo ma colorato, il brano assottiglia un po’ le tensioni accumulate fin qui.
Si riabbassano le luci in Controtempo, guidata questa volta dai tasti del pianoforte, in uno sviluppo melodico molto classico e calmo, ma molto malinconico.
Gli “ape” e i risvoltini sono al centro di MILANOMONAMOUR, altro momento di alleggerimento, con qualche presa in giro ai luoghi comuni che circondano il capoluogo lombardo.
Si rimane su di morale anche con Star bene (di più), che prende fattezze di pop frizzante e rapido. Ci si tranquillizza con La giostra, che torna al lato pensoso, riaccogliendo gli archi e una scrittura apertamente cantautorale.
Si passa nel post rock, quasi nella drone, con Bianca (e le sue sigarette), declamata più che cantata, creativa e singolare, appoggiata su nuvole sintetiche piuttosto dolorose. Quasi bucolica Come ciliegie, che racconta di un amore lungo, con l’ausilio dei suoni piccoli dell’ukulele, per una chiusura dolce almeno quanto lo spostamento d’accento su “petàli rosa”, funzionale alla metrica.
Curiosamente schizofrenico, il disco di Godot.: molto allegro e pop oppure fortemente melodico, classico e malinconico. Fatto sta che questa assenza di mezze misure funziona bene: l’album che ne risulta è un ottimo mix di sensazioni e di suoni, portatore di una voce sicuramente singolare e ricca di talento.