Si chiama Dopo il Diluvio il nuovo disco dei Goose. Impreziosito di numerose collaborazioni, si tratta di un album molto personale nei testi e al contempo ricco negli arrangiamenti, mantenendo tuttavia lo stesso personalissimo stile folk-rock e indie-pop ormai peculiare marchio di fabbrica della band, portato a un livello di espressione ormai adulto e maturo.
I Goose nascono negli anni ’90 da una miscela di energia e melodia, rabbia, tenerezza e un’attenzione particolare ai testi, con una poetica semplice e asciutta, lontana dalla retorica, che vuole parlare dritto al cuore e alla mente. Nel 2006 esce il loro primo lavoro completo, “Tutto Come Allora”, con la produzione artistica di Paolo Messere. Nel 2009 esce per Seahorse il secondo full length, “30:40”, una riflessione su un decennio cruciale nella vita di ciascuno, fra alternative country, indie folk rock e cantautorato. La band ha appena pubblicato il terzo lavoro per Seahorse,
Goose traccia per traccia
Il disco si apre con una cascata di note di pianoforte, che apre Cento volte, subito rafforzata dalle chitarre. Si procede poi con Fammi andare, invocazione con caratteristiche di indie pop leggero ed elegante, con qualche spruzzo di tromba e qualche nota di pianoforte. Sentimenti melodici e sonorità rock si scontrano in Gettato nel mondo, dominata da sentimenti per lo più malinconici.
Ci si muove piano in Gioia, altra ballata soft “famigliare”, che racconta una storia di crescita con toni confidenziali e narrativi. Il folk, il cling clang in stile Byrds/R.E.M. e un po’ di Springsteen filtrano ne La ballata dei ricordi, canzone di memoria e di frontiera. Un po’ più tristi i toni di Nella luce, che però abbozza suoni altrettanto “americani”.
Si prosegue con le gentilezze di A fondo, prima che Lontano porti in giro i propri rimpianti itineranti, con un finale di pianoforte particolarmente articolato e prolungato, molto old style. Si chiude ancora in nome della dolcezza, con Barbara.
Dei Goose piace la voglia di non legarsi troppo a nessuna moda passeggera, puntando soprattutto a scrivere “canzoni”. L’album ha alti e bassi ma riesce a trasmettere una buona dose di sensazioni positive.