Haiku è l’album d’esordio della band omonima, pubblicato su cd e in digitale per l’etichetta Sun Village Records con distribuzione I.R.D. e Believe International. Gli Haiku sono una band strumentale composta da Federico “Privi” Privitera (tromba e tastiere), Andrea Salvato (flauto e synth), Costanza “Skalli” Bortolotti (chitarra el.), Vyasa Basili (basso el.), Alessandro Della Lunga (batteria).

Il disco, composto da otto brani originali, è un percorso attraverso differenti stili ed epoche musicali che spaziano da suoni vintage e sperimentazioni moderne. L’intento del progetto è quello di non essere incasellato in uno specifico genere, ma nella ricerca di un sound autentico e personale.

L’album presenta una prima parte che vede l’utilizzo di una strumentazione tipica della tradizione jazz-funk, contrapposta a una seconda parte ricca di effetti ed elettronica.

Haiku traccia per traccia

Potrebbe sembrare un esercizio molto egocentrico intitolare la prima traccia del primo disco Haiku, esattamente come la band e l’album. Ma non c’è carenza di fantasia in un brano molto free e con pochi vincoli, chiaramente jazz e con un ottimo dialogo fra gli strumenti.

Qualche indizio funk emerge invece da Cupa Cupa, sorretta da un vivido giro di basso ma soprattutto da una tessitura fittissima della chitarra. Poi i fiati prendono il centro della scena e si lasciano andare a variazioni quasi infinite.

Più morbida e romantica, ecco Two of Us, che si muove in modo sinuoso e addolcisce il panorama. Battito iniziale e giri di basso per 051, che torna in ambito funk con intenzioni vintage. Le derive che il brano prende sono però oscillanti tra psichedelia e progressive (soprattutto per quanto riguarda il flauto).

Molto più plastica e fantascientifica l’atmosfera di Spirit Dance, alimentata dai fiati ma ronzante e ricca di vibrazioni. Spazio alla batteria per The Chase, un inseguimento che sfocia in elettronica, con idee da poliziesco sottostanti.

Colorata e dinamica, Nostalgic non sembra tenere troppo fede al suo titolo, a meno che non si faccia riferimento a certe nostalgie sonore che emergono in una traccia quasi discodance. Completata poi da Nostalgic Outro, breve brano conclusivo che chiude con una certa intimità.

Ottimo esordio per gli Haiku, che flottano tra i generi e gli stili senza sforzo, sprigionando una notevolissima dose di creatività in ognuna delle tracce.

Genere musicale: funk, jazz

Se ti piacciono gli Haiku ascolta anche: Universound

Pagina Instagram Haiku

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