Indie Punk ma con l’ukulele? Forse. Fatto sta che I Trillici hanno pubblicato Così Underground Che Mi Vorrei Seppellire, album d’esordio, e hanno risposto alle nostre domande.
Mi raccontate che avete fatto fin qui, cioè fino al vostro esordio discografico? Insomma come nascono I Trillici?
I Trillici suonano insieme da un paio d’anni. Le radici del gruppo sono da ritrovare nel duo pop “Faulty Toys” (ukulele+percussioni) formato dai due frontman attuali dei Trillici. L’unico filo conduttore tra il duo e il nuovo power trio è la depressione adolescenziale, trasformata in un’incondizionata e brutale rabbia verso ogni persona che preferisce l’insalata ai tortellini.
Le vostre canzoni spesso sembrano cambiare in corsa. Avete un metodo compositivo fisso o varia secondo l’ispirazione?
Facciamo fatica a fissare dei paletti, a volte neanche “Indie Punk” è abbastanza (anche se suona molto fico). Le nostre canzoni cambiano in corsa perché ci rispecchiamo più nelle attitudini che nei generi, e per assecondare la nostra sete di violenza durante i live. BWAAAARHHHGHG
Trovo tanti ingredienti sonori diversi dentro il vostro lavoro. Quali sono i vostri punti di riferimento musicali?
Vero, si possono trovare un sacco riferimenti musicali sparsi fra le nostre canzoni. Gli ingredienti principali sono uova, farina, un pizzico di sale e distorsioni q.b.
Vorrei sapere come nasce “Coppetta”. Ma soprattutto vorrei sapere se seriamente pensate che la Dab sia meglio della Guinness e se Bugo è ancora il vostro cantautore preferito.
Coppetta nasce nella camera di Pinca, con il suddetto a gambe incrociate sul letto e un ukulele. Un quarto d’ora di scrittura è bastato per esternare il delirio mentale del momento. Questa canzone rappresenta l’opposto delle classiche canzoni d’amore: la “canzone d’odio”.
Quando si è stanchi di una relazione il modo più stupido ma immediato per farsi mollare è proprio attirare a sé l’odio dell’altro, e Pinca ci è riuscito abbastanza bene.
La storia della “Dab” nasce invece da un disguido tra Zambe e i suoi genitori che per il compleanno gli portano 3 casse di “Dab” al posto della “Bud”. Eviteremo in questa sede di scendere nel merito delle quantità di improperi elargite ai genitori da parte del sopra menzionato.
In sostanza la Ghost Track Motorola (che si stacca da Coppetta come canzone a sé) è la parodizzazione dell’hipster indie che deve andare per forza contro corrente, anche se alla fine ci perde. Bugo sfortunatamente non è il nostro cantautore preferito. In fondo si sa, non tutte le ciambelle escono col bugo.
Come siete dal vivo? Raccontate un vostro concerto a chi non vi ha mai visto.
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