Sogni di fama e di emigrazione sono alla base di Make Me Famous and I Move to Canada, nuovo album di IMustBeLeonardo.
L’iperproduttivo cantante e chitarrista ha in serbo ulteriori sorprese che pubblicherà a breve, ma prima si concentra sulle undici, vibranti e scarne canzoni di questo disco
IMustBeLeonardo traccia per traccia
Il disco si apre da una frenetica e aspra Make Me Famous, un desiderio di fama che si scontra con le frustrazioni trasmesse dalla chitarra.
Molto più tranquilla Imaginary Girl, classica ballad voce e chitarra che trasmette segnali di malinconia.
Un senso di grunge e di ruvido permea Louout, nervoso percorso che si articola su una serie di stop and go.
Made for that riabbassa i ritmi, si distende in volute ariose, si concede un attimo di malinconia.
La malinconia si trasforma in sofferenza, sempre più rumorosa, con Farewell to Helène, moderata nella prima parte ed esplosiva nella seconda.
Altre donne, altre atmosfere in Cathy, I’m sorry, lenta e soft, con un finale brusco.
Un po’ di Lou Reed sta alla base di Warschauer, che sviluppa qualche contrasto in corso d’opera. Più omogenea Arms of fire, lineare e diretta.
I Don’t Wanna to put your name in a song (regola che, come si è visto, non è sempre rispettata nel disco) dà voce a un certo livello di disperazione, richiamando ancora qualche atmosfera post grunge.
Minacce di esplosione in If You Choke Me I Will Explode, recitata su un riff di chitarra a loop prima di un finale psichedelico. Idee molto più moderate quelle racchiuse nella traccia finale Canada.
Conferma per IMustBeLeonardo, che conferma il proprio stile ruvido ed emozionale in un disco carico di malinconie.