Si chiama Change il nuovo disco degli In Her Eye, shoegaze band con una storia che inizia nel 2007 (qui la recensione del loro Borderline). Il nuovo album è dedicato al movimento, alla trasformazione. Negli ultimi anni, i membri storici della band (Aldo Bernuzzi, Giuseppe Galotti e Stefano Schiavella) sono passati attraverso diverse “trasformazioni”: relazioni, nascite, filosofie di vita. Anche la formazione è cambiata: con l’entrata nella band di Raffaele Bocchetti (già Stella Diana), il suono classico degli In Her Eye si rielabora e si arricchisce di nuove sfumature.
Le nuove canzoni, che vedono anche la collaborazione di Antonia Chiara Ciancaglini (The Mystic Morning) alle armonie vocali, riflettono tutto questo: le influenze storiche e il sound di base sono sempre lì, ma tutto è stato portato al livello successivo.
In Her Eye traccia per traccia
Con una partenza che chiarisce come i binari della band siano da una parte lo shoegaze e dall’altra la new wave (stampo The Church), ecco Closer to Me, il brano di apertura, elettrico, ritmato e motivato.
Si usa il fioretto più della spada con Bianca, tessuta di fino e piena di dettagli rilevanti. Velocità alte e molta nostalgia dei suoni degli anni Novanta con una battagliera Elephant.
La title track Change si organizza intorno ad alcune dissonanze, optando per un dream pop consistente ma non troppo “heavy”.
Neon Lights riparte a spron battuto con atmosfere dark e la sezione ritmica che prende le redini e gli altri strumenti che tengono botta su un pezzo oscuro, magmatico ma energico.
Non si rallenta nemmeno con Demons, con il drumming impegnato in un lavoro molto evidente. Ci sono dosi ampie di potenza in As In A Dream, che comunque sceglie strade gentili per esprimerle. Si chiude su ritmi medi, con Life, un’uscita moderata per un disco che ha visto anche qualche contrasto importante.
Un disco forte e sognante quello di In Her Eye, ben indirizzato in sensi shoegaze, che è tuttora uno dei generi più produttivi per le band di casa nostra.