A volte si comincia, si muovono bene i primi passi, si riscuotono i primi consensi, ma qualcosa si rompe e chissà se si aggiusta più. E’ capitato più o meno così ai Sunday Morning, band di Cesena che era arrivata a pubblicare il primo disco ufficiale nel 2006.
Ma non solo: avevano suonato sugli stessi palchi di The National, Karate e Archie Bronson Outfit. Ma qualcosa andò storto, almeno fino a poco tempo fa: la band infatti si è ricomposta e ha pubblicato Instant Lovers, quello che risulta a tutti gli effetti un nuovo inizio.
Sunday Morning traccia per traccia
Si parte con la quasi title track Instant Lover, una camminata tra i boschi del pop influenzato dal folk, con frequenti momenti di intensità e un quadro sonoro già piuttosto delineato.
Away Away prosegue su toni crepuscolari con qualche idea psichedelica che balena sullo sfondo. Siamo in piena epopea invece con l’animata Drifting, che si iscrive al filone che va dai Byrds, arriva ai primi (forse ai secondi) R.E.M. e prosegue, con gentilezza e idee folk ben temperate.
Ritmata in modo evidente, Johnny diffonde sonorità elettriche che invece possono far pensare ad altre band più recenti e meno eteree. Lost è tra i pezzi più pop del disco, e tutto sommato non è il brano più indimenticabile dell’album.
Tutta giocata su discorsi di intensità Magdalene’s room, che usa elementi semplici per costruire sensazioni consistenti. Molto più rumorosa e diretta 41:73 Faith (Buffalo), che mostra il lato più duro della band.
Atmosfere molto più ovattate quelle di Broken Statues, contornata anche dei suoni degli archi, oscura ma non disperata. Verso la chiusura si torna alle sfumature folk rock iniziali, con Little Darling in particolare, che mette in evidenza anche un buon lavoro del basso.
Anche più moderati e notturni i toni di Ocean, che chiude con malinconia un album che ha messo in evidenza anche molti altri tipi di emozione.
Il ritorno è una buona notizia: la band c’è, è viva e presente e anche piuttosto creativa. Qualche influenza può risultare un po’ datata ma la personalità è effettiva. Servirà probabilmente qualche giro di rodaggio per grattare via un po’ di ruggine dal vivo, ma le speranze che si erano accese agli esordi si possono riattizzare senza difficoltà.