Vinili, una città magnifica a fare da fondale, un po’ di poesia e il format è fatto: in sintesi davvero estrema sono questi gli ingredienti di B:eat, incontro tra MVAsounds (“erede” del progetto Meets Vision Art di cui abbiamo avuto modo di parlare anche su TraKs) e la web tv Televisione Pirata. Una serie che inizia con un video girato a Verona, che puoi vedere qui:
Come nasce un progetto del genere? Proviamo a scoprirlo attraverso questa intervista.
Potete spiegare ai lettori di TraKs chi siete e che cosa avete fatto fin qui?
B:eat vede dialogare due realtà, Televisione Pirata e MVAsounds.com. La prima è una web TV che ha dato particolare attenzione alle live performance in diversi ambiti musicali, la seconda, MVAsounds, è una nuova realtà dalle ampie vedute, tesa a sviluppare diversi legami tra la musica e l’arte.
Televisione Pirata nasce tra Modena, Torino e Cagliari alla fine del 2011. Ha prodotto diversi format video e lavorato con importanti realtà del clubbing e dei festival italiani ed europei. In particolare nel suo format video, UnderStudio, dedicato al mondo del vinile e delle live performance, ha dato spazio a numerosi talenti italiani. Tra le altre attività svolte: interviste alle band, ai dj, documentari riguardanti i concerti e i festival.
MVAsounds nasce invece dal concetto che caratterizzava Meets Vision Art, un progetto di ricerca multiforme creato da Andrea Pilloni, ideologicamente vicino alla Factory di Andy Warhol. Meets Vision Art è un “luogo” dove creare arte a 360 gradi, portare avanti la ricerca e favorire l’incontro di più realtà artistiche. Musica, fotografia, video, pittura, con Six Stories About Autism, l’ultimo album realizzato, Meets Vision Art diventa progetto satellite di una nuova realtà chiamata MVAsounds: una label dedita allo sviluppo di nuovi linguaggi e progetti creativi originali. Meets Vision Art è il protagonista di questo nuovo format, che nella persona del producer Andrea Pilloni interpreta e suona B:eat.
Come nasce il progetto B:eat?
B:eat nasce da una semplice comunione di intenti: la musica e la ricerca di Meets Vision Art e l’attitudine al live che da anni Televisione Pirata ha dimostrato. Così da una semplice visita nello studio di Andrea da parte dei ragazzi di Televisione Pirata, ne è nata una sfida: portare fuori dalle quattro mura l’arte del sampling e la ricerca sonora caratterizzata dall’uso dei vinili. Era un sabato sera e da lì l’idea di andare l’indomani in un mercatino dell’antiquariato, recuperare dei vecchi vinili e improvvisare. Senza un set, senza una particolare linea da seguire. Camera a mano, campionatore, giradischi e l’intento di portare a casa un risultato unico e reale.
Che cosa rimarrà costante nella serie e che cosa invece potrà cambiare? Per esempio lo scenario sarà sempre lo stesso, cioè Verona?
La costante sarà la ricerca, la voglia di sperimentare e di improvvisare senza badare troppo alla forma ma dando spazio alla sostanza e mantenendo un approccio live e dedito all’improvvisazione che rende unica ogni performance.
Il “riutilizzo” di vecchi vinili mi sembra sia mirato a qualcosa che va al di là del semplice collezionismo (che comunque ha il proprio fascino): da dove nasce il proposito di fornire vita nuova ai suoni antichi? Ci sono generi che si prestano particolarmente oppure partono tutti alla pari?
Risulta estremamente affascinante utilizzare i suoni del passato e reinterpretarli.
Il sampling è una tecnica utilizzata sin dagli anni 80 e 90: la scuola hip hop d’oltreoceano in primis, l’house, il trip hop di Bristol… La cosa incredibile è che risulti tutt’ora un modus operandi attraente e affascinante anche ai giorni nostri.
Il vinile? Pare sia tornato in auge, anche se c’è chi non lo hai mai archiviato e riposto negli armadi.
Potete darci qualcha anticipazione sulla prossima “puntata” della serie?
L’unica cosa che possiamo dire è che B:eat sarà un continuo divenire, evolversi, per questo non ci saranno limiti di sorta, favorendo l’utilizzo di più tecniche di produzione e composizione.