Ed eccoci qui: come annunciato ospitiamo l’anteprima del video di Albero e Terra, tratta dal disco omonimo dei Gran Torino. Il disco, uscito qualche tempo fa, l’abbiamo recensito qui. Ma per completezza abbiamo rivolto anche qualche domanda al duo.

Suonate insieme da tantissimo ma il progetto Gran Torino ha visto la luce soltanto di recente. Potete raccontare com’è andata?

È vero, suoniamo insieme da tantissimo, nel tempo però la voglia di fare qualcosa di solamente nostro è diventata più forte, anche perché la sintonia musicale che ci unisce lentamente ci ha spinto a essere indipendenti, rendendo più naturale il vivere e il creare musica. Così sono nati i Gran Torino.
Come nasce il vostro album e perché avete deciso di intitolarlo “Albero e Terra”?
Il nostro album è nato da serate chitarra/divano/vino. Senza pretese. Venivamo tutti e due da periodi personali molto duri, Marco si è buttato sulla chitarra, io sui fogli, ci siamo accorti dopo non molto che Albero e Terra stava prendendo forma. Un regalo inaspettato. La canzone che dà il nome all’album, Albero e Terra appunto, è quella che pensiamo rappresenti maggiormente il periodo in cui abbiamo composto il disco.
Da che cosa è ispirata “Se stesso da solo”?
“Se stesso da solo” parla del momento (e non è assolutamente detto che questo momento arrivi) in cui ci si accorge che il dedicarsi a pieno al mondo esterno ci nega a noi stessi. Ognuno dovrebbe fare forzatamente un periodo di convivenza con se stesso, per tentare di capirsi maggiormente, darsi almeno la possibilità di conoscersi di più. Sarebbe un momento importante, per usare un po’ di “sano egoismo” atto solamente a volersi più bene e di conseguenza a dare il meglio della nostra personalità a 360 gradi.
Gran Torino: i colori del disco
Com’è nata la collaborazione con Francesca Biancoli?
Ci siamo resi conto che il brano Albero e Terra doveva avere due voci, due caratteri, due storie. Francesca ci ha conquistati immediatamente. Di cantanti ne esistono tante, bisognerebbe la sentiste dal vivo e capireste subito; a noi è andata così! È naturale, per nulla impostata o “scolastica”, si muove nella musica come e dove vuole. Avere i suoi colori nel disco è stato un onore ma anche una fortuna, dal momento che vive e si esibisce in Sudafrica per gran parte dell’anno!
Perché avete scelto la title-track solo come secondo singolo, mentre il primo è stato “Fotografie”? Come sono nate queste due canzoni?
Abbiamo pensato che un brano con un impatto più rock muovesse un po’ le acque, spianando la strada a una canzone più soft come “Albero e Terra”. Inutile dire che ogni tassello di questo disco ha per noi un valore enorme, è stato difficile scegliere i primi due singoli. “Fotografie” parla di tutti quei “traumi”, piccoli o grandi che una volta a letto non riusciamo a toglierci dagli occhi, vedendoli perfettamente anche al buio.
“Albero e Terra”, invece, racconta quello che succede quando una persona, in una situazione di amicizia o amore di qualsiasi tipo, entra dentro un’altra vita con tutti i suoi difetti, si appoggia pienamente senza chiedere alcun permesso. Così facendo la consuma, la stanca e la danneggia  dandole solo il peggio di sé, infine la perde…

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