Intervista: Salvo Mizzle, le cose scontate mi fanno venire i brividi
Qualche giorno fa abbiamo raccontato Belzebù pensaci tu, il secondo disco di Salvo Mizzle (qui la recensione). Un album dalle molte virtù ma che necessita di qualche spiegazione. Che abbiamo chiesto direttamente al cantautore.
Il tuo esordio è di un paio d’anni fa: che cos’è cambiato nel tuo approccio alla lavorazione di questo nuovo disco?
E’ sicuramente cambiato qualcosa a livello organizzativo. Il primo album Via Zara è arrivato e non ci ho capito molto. Avevo questi brani che stavamo provando da un po’ e da un giorno all’altro ci siamo trovati a registrarli. Tanti arrangiamenti, come anche alcuni brani, sono nati proprio durante le registrazioni. Logicamente tutto questo è stato possibile solo per il fatto di averlo registrato interamente in casa.
Per quest’ultimo è stato tutto diverso. L’abbiamo registrato in studio, ci sono tanti strumenti e tante persone che vi hanno partecipato. Quindi, bisognava essere più ordinati, anche per evitare perdite di tempo e di denaro.
Come nasce l’idea del titolo?
Il titolo nasce per gioco. Spesso di fronte alle difficoltà sento dire alla gente frasi tipo “Gesù aiutaci tu” o “se Gesù vuole”…, così ho immaginato un Cristo stressatissimo che osserva il mondo andare in malora e non sa più che fare.
E’ una provocazione. Spesso ci affidiamo a figure più grandi, per evitare di prenderci la responsabilità di come abbiamo gestito e gestiamo male le nostre vite.
Come nasce “E (‘) Gelo/sia”?
Eccola, sapevo sarebbe arrivata questa domanda… Maledetti!
Ci provo!
Ero a lavoro, avevo questa melodia in testa, e riflettevo suu.., diii.., aaaaa….. boohhh…
La Gelosia è una brutta bestia! Siamo abituati a usare questa parola con troppa facilità, senza pensarci troppo. La verità e che questo sentimento ha a che fare con tante insicurezze che ci portiamo dentro. Il problema non sono gli altri, siamo noi! E comunque non è che scrivendo questa canzone io abbia totalmente chiarito il mio rapporto con Signora Gelosia, …ci siamo solo un po’ capiti.
Da un punto di vista tecnico mi piaceva dare al titolo una doppia lettura:
“E’ Gelosia!”
“E Gelo sia!”
p.s.: uufff ci ho messo un’ora per rispondere a questa domanda. Nelle prossime interviste userò sempre questa formula. COPIA/INCOLLA
Oppure puoi sempre mettere un link a questa intervista! Perché hai scelto una canzone “difficile” come “Cane morto” come singolo?
Inizialmente pensavo a “Che Stile” come primo singolo. Sarebbe stata la scelta più facile e appropriata perché è un brano melodico, diretto, piacevole… insomma il singolaccio. Come al solito però le cose scontate mi fanno venire i brividi.
Anche a livello d’impatto, lanciare un album che si chiama “Belzebù Pensaci Tu” con un brano romantico come “Che Stile” non mi sembrava la scelta giusta.
“Cane Morto” è quella tipologia di singolo che mi aspetto dalle band o dai cantautori che mi piacciono. Uno di quei brani che ti fa dire – “andiamo a vedere… che cazzo hanno combinato questi stavolta”-
Salvo Mizzle: sono pigro ma imparerò
Puoi raccontare la strumentazione principale che hai utilizzato per suonare in questo disco?
Ehhh qui ci vorrebbe il Dottor Maleforte “Pietro Latiano” (co-produttore e chitarra solista dell’album). Chi mi conosce capirà perché!
C’era un mixer, un programma come tanti per registrare (CUBASE se non vado errato), microfoni, chitarre, ampli, …altro.
Io sono un pigro pazzesco ma giuro che un giorno imparerò!
Chi è o chi sono gli artisti indipendenti italiani che stimi di più in questo momento e perché?
Ce ne sarebbero diversi.
Faccio i primi nomi che mi vengono:
Colapesce, Giovanni Truppi, Appino
Gente che si rispetta e rispetta quello che fa.
Scegli tre brani (di altri) che rappresentano al meglio il contenuto del tuo nuovo album
Sun Kil Mon – “Carissa”: Il Dramma
Colapesce – “Reale”: L’amore
Giovanni Truppi – “Pirati”: La Sintesi
Credo ci sia una parte di tutto questo in “Belzebù Pensaci Tu”.
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