Jesto, “IndieJesto”: recensione e streaming
Si chiama IndieJesto il nuovo album di Jesto: undici tracce che si lasciano un po’ alle spalle le idee hip hop praticate fin qui e svoltano verso sonorità più indie/cantautorali.
IndieJesto è il progetto scaturito da una crescita artistica e personale, già maturata in parte con il precedente album Buongiorno Italia (2018), nel quale per la prima volta Jesto ha mescolato chitarre e sintetizzatori, mandolini e 808. Con IndieJesto l’abbandono delle sonorità hip-hop è dichiarato.
Jesto racconta: «“IndieJesto” è il mio primo disco d’amore: un progetto frutto della spontaneità, concepito in un weekend in campagna tra il fuoco del camino e i bicchieri di vino». Ne emerge un suono originale, volutamente asciutto e crudo, con la voce e la chitarra a dominare su tutto il resto, usando gli arrangiamenti in maniera minimale. Un disco che si può ricantare anche semplicemente con una chitarra in mano, come da tradizione italiana.
«Il bello dell’assoluta indipendenza musicale è che posso far uscire quello che voglio, quando e come voglio. Posso permettermi di far uscire un disco a sorpresa, sotto Natale, senza dover per forza anticiparlo con dei singoli, fregandomene delle dinamiche classiche dell’industria musicale. Quando ho bisogno di comunicare lo faccio, senza previsioni o calcoli.
Attualmente questo approccio spontaneo, oltre che nella fase compositiva, anche nella parte promozionale, esprime al meglio il mio modo di essere e la mia visione della musica. Le tempistiche e le regole del mercato non si sposano con la mia necessità di comunicare in maniera sempre nuova».
Jesto traccia per traccia
Si parte da Vegani domani, brano sui buoni propositi con un tiro abbastanza “indie” ma capace di cambiare pelle e suoni in corsa.
Ce la si fischietta (più o meno) allegri ne L’Amore in Bocca, acustica e con un po’ di Mannarino e un po’ di hi-tech per un brano di sapore un po’ amaro.
Accordi che sembrano mimare Stairway to Heaven quelli iniziali di (S)porca, che a dispetto del titolo e di qualche asperità del testo è brano con qualche dolcezza.
Origini folk con qualche brandello elettrico per Ridere, canzone che si costruisce sulla semplicità.
Si parla di felicità e di foto (soprattutto di foto) in Felice, che si rapporta con i livelli di contentezza presunta espressa nei selfie. Le sensazioni sono piuttosto rock all’interno di Stupido, che ha un giro di chitarra piuttosto aggressivo.
Serie tv e relazioni messe a paragone all’interno di Netflix, pezzo piuttosto addolorato anche se con una certa dissumulazione.
Visto il carattere del disco e della persoanlità del cantautore, quello che mancava fin qua era giusto una canzone un po’ ubriaca. Et voilà: Astemio se la canta e se la balla con allegria.
Normali fastidi estivi e misantropia sparsa su Estate19, un’altra canzone di vita vissuta e chitarra elettrica.
Contrasti meteorologici si consumano in Piove col sole, altro pezzo piuttosto tambureggiante, con qualche riflessione lasciata cadere qui e là.
Si chiude guardando il cielo, o forse no, per Stelle scadenti, finale con un po’ di amarezza e gelo (“ho messo il cuore dentro il microonde/ma è rimasto congelato”).
C’è molta autenticità nelle rime di Jesto, che si presenta con pochissimi filtri e riversa pensieri e suoni in undici canzoni molto vive e concrete.
Genere: cantautore
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