Katana Koala Kiwi, “Per farmi coraggio mi sono buttato dal piano terra”: recensione e streaming
Per farmi coraggio mi sono buttato dal piano terra è l’ep di debutto della band triestina Katana Koala Kiwi, già segnalati nelle playlist Rock Italia e Math Rock di Spotify Italia.
Questo disco è una raccolta eterogenea di brani scritti e arrangiati in momenti diversi che racconta il primo periodo del gruppo e la sua evoluzione. I sei pezzi esplorano alcuni aspetti dello stesso tema: il rapporto con gli altri e come questo si rifletta nel rapporto con se stessi.
I testi sono spesso ispirati da episodi di vita quotidiana, difficoltà che a volte sembrano insignificanti e altre soverchianti come accettare compromessi, superare un trauma o semplicemente mettersi in discussione. Allo stesso modo, le sonorità riprendono quelle post rock e midwest emo, arricchite da influenze che spaziano dal noise, al math rock, al samba.
Katana Koala Kiwi traccia per traccia
Con sensazioni gotiche e tamburi di guerra in azione, Lividi/Occhiaie dà il via al disco, per un brano guizzante e molto mutevole, con qualche sensazione progressive/math a fornire un supporto ai cambiamenti di umore.
Nascondini fa molto rumore e si avvia in modo rapido su ritmi vertiginosi. Il concetto di vuoto si ripete, a riempire i testi di una certa desolazione. Un biasimo ritorto contro se stessi è alla base di una malinconica Sciroppo d’acero, che subordina elettricità e battiti profondi a un senso di tristezza che aleggia su tutto il brano.
Diverse le illuminazioni che prendono vita da Gagarin, fitta di suoni e di drumming. Un brano quasi festoso, per quanto sia una festa mesta, che parla di probabili future esplosioni. La veloce Biennale, Arsenale ha modalità post punk, correndo lungo una linea retta ed evocando qualche assonanza con i TARM.
C’è buio in fondo all’ep, incarnato perfettamente da un dolorosissimo brano finale, Pece: il più dark e anche il più oscuro di tutto il lavoro arriva a congedo, come a togliere le residue speranze.
Molto potente e coerente, il lavoro dei Katana Koala Kiwi salta fuori dallo streaming colpendo l’ascoltatore. Con una rabbia che sembra arrivare da decenni meno addormentati, i KKK pubblicano un disco dotato di forza e impatto, ma anche di un gradiente sonoro molto interessante.
